TERAMO – Niente lutto cittadino per i funerali Ester Pasqualoni che si svolgeranno oggi a Teramo nella chiesa di Villa Mosca. Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, a differenza del collega rosetano non ha ritenuto opportuno o necessario adottare il provvedimento sulla scorta dall’onda di dolore sollevata dal tragico evento. L’amministrazione comunale teramana ha infatti deciso di ricordere la dottoressa uccisa nell’ambito dei due eventi del “Giugno Teramano”, in programma questo pomeriggio al Teatro romano alle 19 e alla piazzetta di Colleparco alle 21.
E’ quanto reso noto dall’assessore alla Cultura al Comune di Teramo, Caterina Provvisiero nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra fotografica “Sguardi d’autore“ che dal 30 giugno al 15 ottobre resterà esposta nella sala ipogea di Piazza Garibaldi. «La mostra – ha spiegato la Provvisero – sarà un viaggio alla ricerca di un’identità cittadina, una scoperta di scorci situazioni ambienti urbani e non, attraverso la lettura attenta e personalissima spesso addolorata dei 4 fotografi». Dalle foto istantanee di Giampiero Marcocci, a ‘Teramo com’era” immortalata dagli scatti dei primi anni ’90 di Armando D’Antonio, alla lettura della città priva di persone con lo sguardo puntato sull’architettura di Maurizio Anselmi, fino alle immagini ad infrarossi di Marco Divitini. Nel mese di luglio, dopo la coppa Interamnia, inoltre, sempre nella sala Ipogea di Piazza Garibaldi è in programma un incontro collettivo con i 4 fotograf per confrontarsi sulla mostra e rifettere su idee, e inaziative nuove come il progetto di un museo della fotografia nei locali dell’ex stazione venuto fuori dagli Stati Generali della cultura. «La Fondazione – ha detto il presidente della Fondazione Tercas, Enrica Salvatore – ha da subito apprezzato l’dea di riproporre il Giugno teramano, baluardo della nostra cultura cittadina, che sono stati l’ossatura storica della nostra città.Credo che soprattutto in questo momento storico, stiamo facendo degli studi sul territorio per valutare quali sono le criticità e come i territori colpiti dal sisma posano ritrovare un’armonia non escludo che una mostra di questo tipo possaere uno spunto di approfondimento e rinascita nel tempo. La città ha bisogno della cultura, ha bisogno di stringersi attorno a questi eventi per recuperare la sua identità e la sua storia».