TERAMO – Quaratasette milioni e spiccioli: sono i milioni di euro che servirebbero al Comune per adeguare sismicamente i 34 plessi scolastici cittadini. Ed è ovvio che non li ha. E allora? Serve una strategia dell’emergenza, che assicuri fondi straordinari, su uno specifico capitolo, che non sia confuso o ricompreso nel calderone dei finanziamenti per la ricostruzione complessiva. E’ quanto hanno sottolineato oggi, a Roma, all’Anci, i rappresentanti dei comuni – che sono 250, per oltre un milione di abitanti – del cratere sisma, riuniti per discutere anche di questo fondamentale problema del post-sisma, assieme ad altri come quello del personale degli uffici sisma comunali.
Per il Comune di Teramo c’era il vicesindaco e assessore alla Ricostruzione, Alfonso Di Sabatino Martina, e per la Provincia di Teramo c’era il consigliere Alberto Covelli.
«Non è possibile lasciare il rischio al singolo sindaco del Comune colpito dal terremoto – ha spiegato Di Sabatino – rispetto a questa problematica, che esploderà in tutta la sua drammaticità nel momento della programmazione su scuole sicure. Un aspetto che ha trovato d’accordo tutti i sindaci, che sono intenzionati a fare pressione sul Governo e sul Commissario per la ricostruzione Errani, affinchè si deroghi dai bilanci comunali per questo tipo di impegno economico». Risorse emergenziali, dunque, per perseguire l’obiettivo di scuole sicure. Il conteggio di quanto occorre per adeguare il patrimonio edilizio cittadino esce fuori dai prezzari regionali, sulla base dei primi risultati delle verifiche sismiche che saranno conosciute pubblicamente la prossima settimana. Ma se al momento gli edifici di Vllla Ripa, Risorgimento e San Giuseppe, cioè quelli che hanno subìto maggiori danni dal terremoto, vivranno di risorse proprie (attraverso fondi Conad, regionali dell’Usr o bando delle periferie da rimodulare), gli altri istituti scolastici hanno davanti programmazioni pluriennali non di domattina: «Attraverso l’Anci e un tavolo di concertazione concordato da tutti i presenti – ha detto Di Sabatino Martina – c’è una diversa forza per fare pressione su questo aspetto. Oggi secondo me è nato un sindacato dei comuni che può avere voce in capitolo su Governo, Errani e ministri competenti in materia. E’ un problema condiviso da tutti i comuni che oggi hanno costituito un coordinamento, presieduto dal sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui. Nello stesso tavolo è stata chiesta anche la proroga dei contratti co.co.co che hanno rinforzato gli uffici sisma – il Comune di Teramo ne ha 4 – oltre la scadenza del 31 dicembre.