TERAMO – "L’atteggiamento prevalente nelle scuole italiane, dei dirigenti scolastici, del personale e dei docenti, sarà stato e sarà quello di di far vivere ai bambini i primi giorni di scuola nel migliore dei modi possibili". Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, questa mattina a Teramo, affrontando il tema delle vaccinazioni obbligatorie nel giorno della ripresa delle lezioni in Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Basilicata. Fedeli, ricordando "lo sforzo dei ministeri nel facilitare gli impegni delle famiglie e delle istituzioni scolastiche", ha sottolineato l’ importanza della scelta "che abbiamo fatto insieme come Miur e Salute, dunque le due ministre, di fare una circolare unica, congiunta, che chiarisce bene come si attua la legge".
Decisivo, aggiunge Fedeli a proposito dei vaccini obbligatori, è stato anche "che l’Autorità garante abbia detto di sì ad anticipare un ruolo di valutazione dei documenti, ovvero le autocertificazioni, che le scuole ricevono e vengono mandati alle Asl per le valutazioni di merito". Sui vaccini, ha concluso la ministra della Pubblica Istruzione, "c’è stata una discussione pubblica con tutti i livelli istituzionali e di tutte le regioni che hanno scelto di sostenere l’attuazione della vaccinazione attraverso la circolare delle due ministre: questa è stata scelta importante, di un sistema Paese, perché ha un grande significato quanto fatto dalla Lombardia e dal Veneto che sono tornate indietro e hanno applicato".
SICUREZZA SCOLASTICA. Il Governo "va avanti come abbiamo fatto sin dall’inizio: non solo con il monitoraggio e la verifica, ma anche con gli interventi assieme alle diverse competenze, dal commissario straordinario per la ricostruzione, alla Protezione Civile e ai sindaci. L’obiettivo è, ciascuno per le sue funzioni ma insieme, risolvere questi problemi". Così la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, a Teramo, sul tema della vulnerabilità e della sicurezza delle scuole, particolarmente sentito in una città martoriata dagli ultimi terremoti del centro Italia. A questo proposito la ministra ha ricordato l’investimento fatto "negli ultimi tre anni sulla sicurezza scolastica, che ha impegnato 9 miliardi di euro, che riguarda sì tutto il Paese ma prioritariamente quelle situazioni locali che sono più a rischio", ma anche l’aver ripristinato l’Osservatorio nazionale dell’edilizia scolastica, "che determina le priorità, con IL contributo delle Regioni, degli Enti locali ma anche delle associazioni che storicamente hanno seguito e monitorato anche dopo alcune drammatiche tragedie che ci sono state nel nostro Paese". L’Osservatorio per la Fedeli "è punto importante di assunzione di responsabilità collettiva sulle scelte: risorse subito qui o modulo provvisorio in attesa di una scuola nuova da gennaio o febbraio come previsto anche qui in Abruzzo? Noi non possiamo abbandonare questi territori". L’anagrafe dell’edilizia scolastica, infine. L’averla organizzata, dopo 20 anni, per la ministra dell’Istruzione è stato "elemento di serietà: sappiamo quanto, come e dove si spende, tempi di attuazione ma anche passaggi tra transitorietà e strutture definitive".