TERAMO – Erano finiti davanti al gup Domenico Canosa con l’accusa di tentata estorsione in concorso. Un’accusa dalla quale due dirigenti di Equitalia Centro spa, area territoriale di Teramo, sono stati prosciolti in sede di
udienza preliminare. I fatti a loro contestati risalivano a gennaio del 2016, con i due che erano finiti davanti al gup dopo un’imputazione coatta disposta dal giudice Roberto Veneziano che aveva rigettato la richiesta di archiviazioni presentata dalla Procura al termine delle indagini.
Ai dirigenti veniva contestato "dopo che il giudice di pace con sentenza dell’8 maggio 2011, confermata dal tribunale in sede di appello, aveva dichiarato l’inefficacia del preavviso di avvio della procedura di fermo amministrativo", come si legge nel capo di imputazione, di aver posto in essere "con minaccia, consistita nel notificare una intimazione di pagamento in relazione ad una cartella di pagamento (da cui aveva tratto origine il citato provvedimento di fermo)", atti idonei "diretti in modo non equivoco a costringere a pagare la somma di 758,69 euro entro 5 giorni dalla notifica dell’atto, pena l’esecuzione forzata e, dunque, a procurarsi un ingiusto profitto atteso che tale somma non era dovuta alla luce della citata sentenza del giudice di pace".