TERAMO – Nicole Tonutti morì nel giugno del 2016, a soli 5 anni, mentre faceva il bagno nel tratto di mare antistante lo stabilimento Eucaliptus a Pineto. Una morte per la quale il gup Domenico Canosa ha rinviato a giudizio per omicidio colposo sia la mamma della bambina, che si trovava in spiaggia con la piccola, sia il bagnino che quel giorno era in servizio in quel tratto di mare. La prima udienza del processo è stata fissata per il 16 febbraio. Ad entrambi il pm Luca Sciarretta, titolare del fascicolo, contesta delle negligenze ed imperizie che avrebbero causato la morte della piccola. Secondo l’accusa, infatti, la mamma avrebbe permesso alla ragazzina di entrare in acqua da sola nonostante l’età e senza che indossasse i braccioli, omettendo tra l’altro di controllarla in maniera adeguata, mentre il bagnino, come si legge nel capo di imputazione, "in qualità di incaricato all’assistenza e alla sorveglianza bagnanti per il tratto di balneazione di competenza dello stabilimento balneare Eucaliptus… ometteva di esercitare una continua ed adeguata sorveglianza dell’area di mare di propria competenza all’interno della quale erano intenti a fare il bagno circa 15/20 bagnanti tra cui la piccola Tonutti Nicole, omettendo altresì di
utilizzare la piattaforma di osservazione sopraelevata dal piano spiaggia, ivi installata e a sua disposizione, proprio al fine di garantire la più ampia visuale possibile del mare e dei bagnanti".
Il giorno della tragedia la bimba era arrivata al mare con la mamma e, intorno alle 16, era andata a fare il bagno, con la donna che la guardava da sotto l’ombrellone. A un tratto però la donna non l’aveva vista più e aveva dato l’allarme. A trovare il corpo senza vita della piccola un addetto alla pulizia della spiaggia, con i soccorsi che si rivelarono inutili.