TERAMO – (jacopodifrancesco) Normalmente sarebbe scontato, ma nel calcio serve segnare: il Teramo non lo fa, la Samb sì e vince (0-2). I biancorossi creano e – fino agli estremi tentativi nel finale – rischiano soltanto nell’occasione del gol di Bove al 54’; ma pur arrivando nell’area dei rossoblù, continuano a non trovare la porta: il secondo gol degli ospiti arriva a tempo scaduto con tutti gli schemi ormai saltati, e ancora una volta un grande sforzo di squadra non trova il suo premio nel gol deludendo la bella cornice del Bonolis (2685 i presenti, di cui 881 ospiti).
Fase di studio Ad inizio partita entrambe le compagini sono ben coperte, non rischiano, tuttavia tra le due manovre quella del Diavolo si fa preferire per rapidità: inoltre gli ospiti non riescono mai a sfondare la retrovia biancorossa, e il primo squillo è di Ventola con un tiro dalla distanza intorno alla mezz’ora.
Manca l’ultimo passaggio ai ragazzi di Asta, che appaiono a loro agio nella metà campo avversaria, e a complicare l’assunto arriva l’infortunio di Amadio che deve lasciare spazio a Graziano. I cross da entrambe le catene non impensieriscono la retroguardia sambina, che ha gioco facile a livello fisico contro le punte aprutine, ma proprio da un’incornata di Barbuti nasce la vera occasione del primo tempo nel finale, con la sfera che lambisce il palo: si va quindi al riposo sullo 0-0 e una gara non molto gradevole ma di certo combattuta.
Reazione senza cinismo Nella ripresa entrambe le squadre tornano sul prato con un’altra rapidità, e al primo affondo la Sambenedettese trova il gol che cambia la gara su un cross rocambolesco, con Bove che dopo qualche ribattuta riesce a trafiggere Calore.
Il Teramo non ci sta, prende subito d’assedio la trequarti rossoblù e subito Graziano colpisce il palo su cross di Ventola. Asta vede che serve più pressione, inserisce Foggia per Ilari e passa al 3-4-1-2, e qui la gara cambia di nuovo faccia: Capuano impiega il suo mediano Mattia in marcatura su Tulli, adesso trequartista, e abbassa sensibilmente il baricentro. Il Diavolo insiste, Tulli con due lampi estemporanei in una partita di sacrificio mette prima davanti alla porta proprio Foggia, che va alto e strozza in gola l’urlo della Curva Est, poi con un tunnel si presenta lui a tu per tu con Pegorin che si supera e manda in angolo.
Gli ingressi – col senno di poi tardivi – di Bacio Terracino e Soumarè creano qualche problema alla retroguardia marchigiana, ma l’offensiva biancorossa trova solo calci d’angolo, e nel recupero serve ancora un formidabile Pegorin per salvare su Foggia. A tempo scaduto Esposito trova la ripartenza giusta che vale il rosso a Calore – arrivato subito dopo quello preso da Caidi – e Miracoli trasforma il conseguente rigore.
Una volta smaltite le emozioni di un derby perso che sicuramente farà male, vista la voglia dei biancorossi nella fredda serata del Bonolis, bisognerà trovare soluzioni concrete alla carestia offensiva, che ora più che mai appare un rebus complicato. Ci sarà una settimana di tempo per riflettere, poi testa alla trasferta di Fano dove presumibilmente partiranno titolari i giovani Lewandowski e Milillo visti i due squalificati. Si è ancora completamente in scia per l’obiettivo salvezza, ora serve ritrovare la serenità dei primi tempi, magari già da un risultato positivo a Fano.
Teramo Calcio: (3-5-2) Calore; Sales, Caidi, Speranza; Ventola, De Grazia, Amadio (35’ Graziano), Ilari (56’Foggia), Varas; Tulli (80’Soumarè), Barbuti (80’ Bacio Terracino). All. Asta.