TERAMO – Sulla caduta della giunta Brucchi interviene anche il consigliere regionale del Pd e sottosegretario del presidente, Camillo D’Alessandro, che parla della «fine definitiva di uno spacciato “modello Teramo” che ha già fallito in Regione e che adesso termina la sua supposta esistenza proprio da dove era nato, ovvero il Comune di Teramo. La fine anticipata dell’amministrazione Brucchi – dice D’Alessandro -, anche ad opera dei suoi stessi fautori, non salva nessuno di coloro i quali sono stati attori di un lungo periodo del centrodestra a Teramo. Si apre una fase nuova che vedrà il PD protagonista della nuova stagione».
Noi con Salvini Abruzzo. Il coordinatore regionale del movimento Noi con Salvini Abruzzo, Giuseppe Bellachioma: «A ridosso delle elezioni politiche si è consumato a Teramo il suicidio assistito dell’Amministrazione Comunale: nello stesso momento in cui i sondaggi e i risultati premiano l’unità del centrodestra, a Teramo parte della maggioranza decide di far saltare il banco. Invitiamo tutto il Centrodestra ad una riflessione congiunta e corale ma puntuale, che consenta una presenza unitaria e vincente nei prossimi impegni elettorali: politiche, amministrative e regionali. Il tutto senza fughe in avanti e senza ipocrisie».
Di Stefano, Forza Italia. «È un triste epilogo quello dell’Amministrazione Comunale di Teramo, che chiude
definitivamente quello che giustamente è stato definito il ‘Modello Teramo’», così il deputato di Fi, Fabrizio Di Stefano, ha commentato la notizia dello scioglimento del consiglio comunale di Teramo. «E’ una sconfitta per tutta la classe politica del Centrodestra e per Forza Italia in particolare – ha continuato Di Stefano -. Ognuno di noi, me per primo, in quota parte deve sentirsi responsabile; senza voler imputare a nessuno specifiche colpe, si è perso forse quel senso di responsabilità verso i nostri elettori che avrebbe dovuto indurre i rappresentanti teramani a comportarsi diversamente. È chiaro che nelle sedi opportune una riflessione più approfondita andrà fatta e, forse,
andava fatta già in precedenza. Ma quello che tutti dobbiamo capire è che prima di ogni altra cosa dobbiamo cercare di spiegare a quegli elettori che quattro anni fa avevano dato la loro fiducia al Centrodestra e a Forza Italia».