ROSETO – «Con piacere prendiamo atto della volontà del Partito Democratico di Roseto, rappresentato in Consiglio Comunale dal Capogruppo Celestino Salvatore, di investire in un nuovo distretto sanitario di base e nell’ammodernamento dei servizi dedicati ai cittadini, in linea con le evoluzioni della sanità. Dopo la strategia degli annunci prontamente smentiti dalla stessa maggioranza, a quanto pare Di Girolamo e i suoi consiglieri e assessori hanno cambiato linea. Più semplice rileggere i programmi di chi ha ottenuto più preferenze in campagna elettorale e prendere spunto da questi per cercare di tornare ad essere apprezzati dalla città». Il gruppo di Casa Civica interviene così dopo le parole del Sindaco e del capogruppo del Pd sulla comunicazione inviata da Di Girolamo al direttore della Asl Fagnano. Per Francesca Ferri, medico di famiglia rosetano, candidata nella lista di Abruzzo Civico e promotrice del progetto all’interno della coalizione «I gruppi di lavoro nell’Assistenza primaria, meglio conosciuta come medicina di famiglia, rappresentano una svolta epocale nel rapporto tra pazienti, medici di famiglia ed assistenza sanitaria. Già da anni esistono progetti e realtà in tal senso. Sia da parte dei medici di famiglia che da parte del Servizio Sanitario Nazionale sono state definite delle forme di medicina come la medicina di rete, la medicina di gruppo, i nuclei di cure primarie, le unità di cure complesse primarie. Tutte hanno la finalità, anche se con strutture organizzative diverse, di permettere un’assistenza più capillare e continuativa sul territorio anche per meglio attuare le nuove linee guida diagnostiche e terapeutiche sintetizzate nei cosiddetti Pdta. Queste forme associative permettono l’apertura degli studi di medici di famiglia dalle ore 8 alle ore 20 di tutti i giorni feriali ed in alcuni casi, grazie alla collaborazione dei medici di continuità assistenziale (guardia medica) anche per 24 ore al giorno sia nei giorni feriali che nei giorni festivi. Inoltre prevedono la presenza di personale di segreteria ed infermieristico e, in alcune forme organizzative più complesse, anche la presenza di medici specialisti, apparecchi diagnostici di primo livello e sportelli Cup. Nella nostra provincia esistono già realtà operative che hanno apportato
numerose novità, progetti sperimentali e risultati che ne hanno confermato la validità e soprattutto l’utilità per migliorare i servizi sanitari nei confronti dei pazienti. Ricordiamo a tal proposito alcuni esempi: Uccp di Teramo, Montorio al Vomano, Sant’Egidio alla Vibrata oppure l’Ncp di Mosciano Sant’Angelo. A Giulianova e Atri esistono poi alcune realtà costituite da forme organizzative di medicina di rete. In sostanza una vera evoluzione, che deve necessariamente coinvolgere anche Roseto».