CAMPLI – (jacopodifrancesco) Eppure Teramo era partita bene. A prescindere dal risultato dei primi 15 minuti, la squadra di Bianchi stava seguendo il piano partita: sfruttare i tiratori per avere i giusti spazi verso il ferro e difesa a uomo che costringeva Campli a tenere il ritmo basso. Poi sono crollate le certezze mentre gli uomini di Millina, squadra emozionale per antonomasia, prendevano coraggio sfruttando soprattutto il tiro dai 6.75, forzando troppe palle perse e a tratti dominando a rimbalzo.
Attacco ispirato Bianchi parte con Piccinini in quintetto al posto di Musso – scelta prettamente tecnica – e con scelte pulite nell’attacco di Teramo che pagano buoni dividendi: Lagioia aiuta ad aprire il campo, mentre Salamina innesta da subito le marce alte. Dall’altra parte l’offensiva farnese risulta lenta per la pressione ospite, il primo timeout lo chiama Millina sul 10-18. Le palle perse sono da subito una discriminante: prima aiutano Teramo a trovare ritmo, poi favoriscono il ritorno di Campli in transizione sul finale del primo quarto, con un parziale di 6-0 ammortizzato dal buzzer beater di Salamina che fa suonare la prima sirena sul 20-26.
Ritorno farnese Servono due minuti a Campli per raggiungere Teramo, in questa fase la partita continuano a farla gli attacchi, per quanto Lagioia e compagni sembrino meno lucidi. Il primo timeout di Bianchi arriva quattro minuti dentro al secondo periodo, conseguentemente al primo vantaggio locale; qui c’è la sliding door decisiva: Bianchi passa a zona, e il 6-0 di parziale che ne consegue arriva fino alla doppia cifra di vantaggio, propiziata dai tanti falli – gli arbitri non hanno concesso nulla dal primo minuto – e dal predominio sotto le plance. Si torna negli spogliatoi sul 51-39.
Fuga decisiva Al ritorno sul parquet trova ritmo Musso con due triple che tengono in vita il Teramo, ma nonostante la difesa competente degli aprutini Campli prende fuoco dall’arco e scappa fino al più 18, perdendo fiducia e ritmo. I locali insistono a rimbalzo e pressando a tratti anche a tutto campo limitano f8n troppo bene l’attacco del Teramo: l’ultimo mini intervallo arriva sul 68-50.
Nell’ultimo periodo Teramo cerca di non mollare trovando anche qualche buona soluzione offensiva, ma Campli non molla di un centimetro anche quando la gara diventa cattiva sul parquet e sugli spalti, sa di potersi prendere la vittoria contando ancora sul tiro pesante e su una difesa del Teramo che ovviamente non può essere quella dei momenti migliori.
Il 7 gennaio Teramo tornerà al PalaScapriano per il derby contro Giulianova, e potrà contare di nuovo su Milojevic. La classifica sorride ancora ai biancorossi, bisognerà guardare avanti da subito.
Lo scout della gara:
Globo Campli – Teramo Basket 1960 94-72 (20-26, 31-13, 27-21, 16-12)
Globo Campli : Petrucci 20, Ponziani 18, Burini 15, Cantagalli 11, Bolletta 11, Di Carmine 10, Angelucci 6, Serafini 3, Miglio ne, Alleva ne, Converso ne. Tiri liberi: 21 / 32 – Rimbalzi: 36 (11+ 25).
Teramo Basket 1960: Lagioia 17, Cicognani 17, Musso 16, Salamina 11, Staffieri 9, Errera 2, Piccinini ne, Nolli ne, Di Eusanio, Manente. Tiri liberi: 17 / 26 – Rimbalzi: 17 (6+11)