L’AQUILA – La Procura della Repubblica dell’Aquila ha aperto un’inchiesta sulla tragedia dei due sciatori romani, Massimo Urbani e Massimo Franzè, morti domenica scorsa dopo essere stati travolti da una slavina mentre erano intenti a sciare a Campo Felice in fuori pista nella zona nota come Anfiteatro, insieme a un amico che si è salvato. Per ora il pubblico ministero titolare del fascicolo, David Mancini, indaga contro ignoti, ma questo non esclude che prossimamente possano esserci degli iscritti nel registro degli indagati.
Al vaglio del magistrato ci sono l’informativa consegnata dai carabinieri della stazione di Rocca di Mezzo e la testimonianza del superstite, ancora ricoverato all’ospedale ‘San Salvatore’ del capoluogo. L’uomo ha raccontato che lui e i suoi compagni, prima della tragedia, erano stati preceduti da uno snowboardista e che avevano deciso di percorrere lo stesso tragitto. Intanto l’autopsia sui due sciatori, effettuata ieri all’Aquila, ha stabilito che la causa dei decessi sono i traumi riportati nello schianto con gli alberi del bosco, non il soffocamento causato dalla slavina che li ha ricoperti. Oggi a Roma si terranno i funerali di Urbani; domani, giovedì, sempre nella Capitale, quelli di Franzè. Il sopravvissuto, vigile, è ancora in prognosi riservata, anche se ci sono lievi miglioramenti.