TERAMO – Si chiama "Early Warning" (allarme anticipato) ed è un sofisticato sistema che misura una serie di parametri (idrocarburi, sostanze volatili, Toc, torbidità, conducibilità, ph, redox, temperatura e altro) garantendo, con la loro elaborazione, il controllo in tempo reale e da remoto della qualità delle acque. Lo presenta la Ruzzo Reti, che potrà presto fruirne grazie all’approvazione, da parte del cda, dell’acquisto dei servizi e delle forniture necessarie per potenziare le attuali sonde destinate a monitorare l’acqua proveniente dall’invaso del Gran Sasso.
Il costo del processo di upgrade degli impianti, affidato alla ditta Systea, è complessivamente di 190mila euro e le sonde saranno in grado di interrompere l’erogazione nel caso in cui si rilevassero minime anomalie nell’acqua prima dell’immissione in rete. "Un potenziamento, quello delle sonde, che si lega a una serie di altre azioni che Ruzzo Reti, in attesa che le soluzioni strutturali per la salvaguardia dell’acquifero consentano di garantire la qualità delle acque, a prescindere dai controlli attuabili, sta portando avanti insieme a tutti gli altri enti coinvolti, tra questi l’Istituto Superiore di Sanità, la Regione Abruzzo, la Asl di Teramo, l’Arta". L’obiettivo è di garantire, in anticipo rispetto alle scadenze di legge fissate tra cinque anni, l’attuazione del Piano di Sicurezza delle Acque previsto dalla recente normativa comunitaria.
Tra le novità annunciate dalla Ruzzo anche l’attivazione del gascromatografo di massa, acquistato dalla ditta statunitense Agilent a 120mila euro, e già installato (ed in fase di settaggio) per verificare l’eventuale presenza di sostanze anomale nell’acqua proveniente del Gran Sasso e il biomonitoraggio basato sul comportamento in presenza di sostanze inquinanti di organismi-sentinella come i crostacei, un sistema di controllo sperimentato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale d’Abruzzo e Molise "G. Caporale" e ora in attesa di essere rivisitato.