TERAMO – Quindici giorni fa c’era stata l’accusa di "poca qualità umana" urlato dalla curva dai Sedici Gradoni, oggi giudizio finale di "nocivo" con cui il Club Biancorosso recide quell’ultimo esile cordone ombelicale tra il patron del Teramo, Luciano Campitelli, e la tifoseria teramana. Attenzione: leggasi Club Biancorosso, ossia quella parte dei sostenitori che, per loro stessa ammissione, “ha saputo perdonare errori gravi e gravissimi e che, almeno nella maggioranza dei casi, ha sposato i suoi programmi tecnici ed economici senza battere ciglio". Questo stralcio proviene dal lungo post che il Club presieduto da Giuseppe Bracalenti ha pubblicato sul profilo Fb, provocato dall’ennesima esternazione a gamba tesa del presidente a fine gara, dopo la sconfitta con il Bassano. Il quale, incautamente come è nel suo stile, ha pensato (male) di attaccare quell’ultima porzione di sostenitori rimasta dalla sua parte, definendo la piazza teramana "fuori controllo", maledicendo in un certo senso il fatto di aver preso il Teramo in Promozione, tanti anni fa.
Il Club Biancorosso nella sua reazione, svolge un’analisi attenta, che sarebbe tornata utile allo stesso Campitelli quale riflessione per evitare un autogol destinato a decidere forse la più amara sconfitta della sua esperienza sportiva. Qual è il sospetto della tifoseria organizzata? Che «negli ultimi tempi», Campitelli «rimarchi le contestazioni di una parte del pubblico teramano per mettere in secondo piano le scelte compiute dalla dirigenza e che da ormai un paio d’anni paiono ai più frutto di programmazioni improvvisate e non lungimiranti». «Non permetteremo a nessuno di utilizzare gli umori della piazza per cavalcare una exit strategy o per mascherare i propri errori gestionali – ammoniscono i tifosi, sulla falsariga di quanto dichiarato, accompagnandolo con toni e azioni più decise, dai Sedici Gradoni -».
Chiaro il messaggio, che piomba nella cristalleria Teramo calcio a rompere un precario equilibrio di nervi: «Le piazze fuori controllo – è la replica dei ‘tifosi della tribuna’ – sono ben altra cosa. Se lei, come dice, vuol salvare il Teramo, il Club Biancorosso la sosterrà per quello che gli compete. Se al contrario le sue esternazioni continuano ad essere destabilizzanti e irrispettose verso una tifoseria che, le ricordo, non ha avuto molte gioie negli ultimi 3 anni, il Club Biancorosso non potrà che considerarla da oggi persona nociva per l’unica cosa che ci sta a cuore: il Teramo calcio 1913».