'Carlo Febbo', Core e Lancione chiedono la convocazione della Commissione di Garanzia

TERAMO – E’ giunto il momento di fare luce sulla vicenda della scuola "Carlo Febbo" di San Nicolò, protagonista di gravi errori amministrativi che l’hanno condannata all’abbandono e al degrado, e solo di recente bonificata per intervento della nuova amministrazione comunale. Su tutti pesa la clamorosa perdita del finanziamento di oltre 500mila euro che sarebbero serviti per la sua ristrutturazione. Oggi, il capogruppo e il consigliere comunale di Insieme Possiamo, Andrea Core e Lanfranco Lancione, hanno depositato una richiesta di convocazione urgente della Commissione di controllo e garanzia, in modo da poter approfondire la questione relativa alla “Carlo Febbo”. «Il gruppo di Insieme Possiamo – scrivono i consiglieri di maggioranza -, infatti, ritiene indispensabile che l’Amministrazione Comunale, dopo anni di silenzi e ritardi, si impegni per fare luce su quale sia la reale situazione della ex scuola, dichiarata inagibile nel lontano 2009. La sua chiusura ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi una ferita aperta per San Nicolò a Tordino e per tutta la nostra comunità, specie in considerazione del fatto che nel corso degli anni non sono stati messi in campo interventi di messa in sicurezza, ma piuttosto l’edificio è stato lasciato all’abbandono e al degrado». Core e Lancione sottolineano anche l’insolita condizione in cui questa vicenda verrà verificata, essendo il presidente della Commissione di Garanzia l’ex assessore ai Lavori pubblici della giunta Brucchi, Franco Fracassa: «’Controllore’ e ‘controllato’ sembrerebbero coincidere – dicono Core e Lancione -, essendo Fracassa espressione della passata amministrazione. Per questo la nostra sarà un’attività di pungolo incessante, ma allo stesso modo siamo certi che, questa volta, tutta la commissione saprà lavorare celermente affinché emerga la realtà che i cittadini chiedono da troppo tempo».