TERAMO – Cancello chiuso con il lucchetto questa mattina nel cimitero frazionale di Sant”Atto. L’addetto all’apertura e alle chiusura della struttura ha deciso di incrociare le braccia. Il motivo: il mancato pagamento del servizio, per il quale riceve una diaria di 3 euro, secondo accordi di convenzione con la Teramo Ambiente che gestisce il servizio. L’arretrato accumulato dallo scorso mese di giugno, accompagnato da continue rassicurazioni sull’imminente saldo delle competenze, mai però seguite dai fatti, hanno convinto il custode a mollare. La chiusura, che ha suscitato sgomento nei residenti della frazione, quelli che in particolare ogni mattina si recano abitudinalmente a far visita ai propri cari defunti, è finita sui media e sul tavoolo del sindaco Gianguido D’Alberto che, ovviamente si è risentito per l’accaduto con la TeAm, a cui ha chiesto chiarimenti. Le ragioni per cui, e le modalità con cui, la vicenda è andata avanti, sono state stigmatizzate e biasimate dal primo cittadino, soprattutto quanto ha capito che il mandato di pagamento è stato formato da tempo, ma inspiegabilmente è rimasto arenato negli uffici della municipalizzata, senza che venisse inoltrato alla banca.
Da domattina, martedì 2 ottobre, il cimitero dunque riaprirà perchè la vicenda è stata risolta.
L’amministrazione comunale con una nota si è scusata con i cittadini, pur non essendo direttamente responsabile dell’accaduto, e ha ricordato che la situazione verificatasi è anche figlia delle promesse fatte dalle precedenti amministrazioni ma cadute nel vuoto, in particolare per quanto riguarda l’ampliamento del cimitero di San’Atto. «Sarà nostra premura – ribadisce il Sindaco Gianguido D’Alberto – intervenire per dare risposta vera alle attese dei cittadini, verso i quali per troppo tempo c’è stato disinteresse mascherato da roboante assunzione di impegni; un modo, questo, di fare politica e di rapportarsi con i cittadini che non ci appartiene e che intendiamo ribaltare completamente. D’ora in poi l’amministrazione sarà dalla loro parte non con le parole ma con le azioni concrete, sia per scongiurare il ripetersi di episodi gravi come quello odierno sia per mantenere gli impegni assunti».