COLLEDARA – Sarà l’Abbazia di Santa Maria di Ronzano, domani, martedì 16 ottobre, alle 15, ad accogliere per l’ultima volta la salma di Guido Di Marco, il 21enne di Villa Petto morto nello schianto della sua moto contro un muretto a poca distanza dalla sua abitazione. Da stamattina all’obitoro del Mazzini di Teramo è stato un andirivieni di tantissimi amici e un’intera comunità, quella che vive in questa frazione di Colledara, tutti uniti nell’abbraccio a una famiglia distrutta. Guido è andato via con la sua passione sfrenata, quella per la motocicletta. Anche domenica, tornato da un giro con gli amici al lago di Campotosto, era rimasto in sella alla sua Yamaha e quel rettilineo lo ha tradito. Uno schianto senza scampo, perchè il 21enne apprendista nel negozio di ferramenta dei genitori, è caduto finendo con il corpo contro lo spigolo del muro di cemento armato della recinzione di una abitazione. Lesioni gravissime che non gli hanno dato scampo ha riportato in quell’impatto. In tanti si sono chiesti come avesso potuto perdere il controllo di quella potente moto, lui che aveva il ‘manico’ per tenerla in strada con tutti i suoi cavalli. E’ probabile che la traiettoria all’uscita della curva precedente sia stata un pò lunga e che la Yamaha sia scivolata sul brecciolino del ciglio della statale 491, una strada che Guido conosceva molto bene, percorrendola più volte al giorno: la caduta rovinosa e la sfortuna di non trovare uno spazio aperto per attutire la scivolata, bensì l’ostacolo di cemento, sono stati destino ineludibile per una tragedia. Il medico e gli infermieri delle ambulanze intervenute sul posto le hanno tentate tutte per strapparlo alla morte, nonostante le gravissine lesioni interne al torace e all’addome riportate dal 21enne, ma nè la defibrillazione nè i trattamenti farmacologici hanno potuto aiutare i sanitari nel loro tentativo. L’eliambulanza trasferita sul posto per tentare una ospedalizzazione più veloce è purtroppo decollata di nuovo senza nessun paziente a bordo. I genitori Silvio e Anna, sono stati rintracciati a Montefino dove erano impegnati nella raccolta delle olive e hanno appreso la tragica notizia. Assieme al fratello minore di Guido, Domenico, hanno raggiunto subitò l’ospedale del capoluogo, "col cuore gonfio di dolore per un incolmabile vuoto", come reecita l’annuncio funebre affisso a Villa Petto.
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