Teramo Ambiente, dietrofront sulle esternalizzazioni? Intanto D'Alberto chiede l'assemblea, Bozzelli in bilico

TERAMO – L’altolà del sindaco Gianguido D’Alberto alla riunione  con i vertici TeAm allargata ai sindacati e ai soci del 19 ottobre, ha sortito già un primo effetto. L’ipotesi di esternalizzare il servizio paghe e il contact center potrebbe essere abortita a breve, se è vero che l’amministratore delegato Pietro Pellegatti ha dato disposizioni agli uffici di riconsiderare un progetto per riportare all’interno i due servizi. E’ presumibile che il confronto tra i costi elaborati in precedenza e presentati in quella riunione possano essere rivisti e discussi di nuovo nell’assemblea dei soci che proprio ieri il sindaco Gianguido D’Alberto ha chiesto di convocare, come preannunciato nell’incontro. Non è difficile immaginare che l’assemblea sarà incentrata su quanto fatto trapelare dallo stesso sindaco pochi giorni fa e cioè la necessità di individuare una linea di indirizzo da parte della governance della Teramo Ambiente per la continuità operativa e per la gestione aziendale. E’ il primo punto che D’Alberto chiede di inserire all’ordine del giorno e che potrebbe celare anche una novità nemmeno tanto clamorosa: la sostituzione del presidente del Cda, Pietro Bozzelli, nominato nel gennaio 2015 e confermato nel settembre di due anni dopo dall’allora sindaco Maurizio Brucchi. La tematica relativa all’attuale composizione societaria si innesta su questo ragionamento, non più rinviabile perchè oltre che giungere a una decisione sul futuro della municipalizzata, il Comune deve necessariamente ‘sanara’ un’anomalia, cioè l’affidamento dei servizi mediante la stipula di un contratto finora impossibile da formalizzare per la condizione in cui versa il socio privato, in procedura fallimentare. Questo, la mancata individuazione del socio privato perchè la gara è saltata e la perdita della commessa di Termoli saranno dunque argomenti ‘caldi’ che anticiperanno la discussione sulla situazione contabile, debiti e crediti, della TeAm verso il Comune di Teramo, anche se è meglio parlare solo dei primi, perchè la municipalizzata deve incassare, al 30 giugno, 4,8 milioni di euro dal socio di maggioranza.
«La situazione in cui versa la Teramo Ambiente è eccezionale – è tornato a direi ieri il sindaco D’Alberto – ed è pertanto necessario limitarsi in questa fase a gestire l’esistente, eliminando tutte le occasioni che inducono ad una conflittualità tra le parti. Il Comune farà tutto ciò che è possibile per contribuire alla soluzione della complessa vicenda e rispondere alle esigenze della città, ma deve essere messo in condizioni di farlo, e un clima di tensione permanente rischia di impedire tale percorso. Invito perciò tutte le parti in causa ad assumere atteggiamenti che vadano unicamente nella prospettiva della rinascita dell’azienda, superando i contrasti sorti nel tempo per aprire una fase di dialogo e di costruzione». Con un distinguo importante, che D’Alberto non manca di ribadire di tanto in tanto, a marcare una ferita politica sempre aperta: «Questo è l’obiettivo dell’amministrazione che non intende, come in passato, gestire le partecipate come strumento a servizio della politica ma solo ed esclusivamente al servizio dei cittadini. Mettere  al centro l’interesse del cittadino, è il primo, vero ed irrinunciabile obiettivo da perseguire».