TERAMO – Eccolo svelato il progetto che lo Studio Desideri ha ipotizzato per il restauro conservativo dell’ex manicomio di Porta Melatina e che si è aggiudicato per il momento il concorso di idee bandito da UniTe, quale soggetto attuatore del Masterplan da 30 milioni di euro. Fino a ieri se ne conosceva soltanto qualcuna tra le nuove destinazioni urbanistiche delle strutture che oggi vediamo fatiscenti e abbandonate. Adesso ‘La Città’ è in grado di mostrare quale rivoluzione attende i circa 22mila metri quadrati (dei quali 20mila sottoposti a vincolo) in prossimità della porta est della città, che entro il 2023 è destinata a diventare la ‘Cittadella della cultura’.
LA TORRE-CUBO LANTERNA. A partire dal grande spazio che si aprirà da via Getulio, con la caduta del vecchio e malandato muro posteriore al giardino dei padiglioni Cerulli, quelli degli anni ’50: una corte che diventerà una piazza, concepita come un nuovo luogo di aggregazione per i teramani. Il fulcro sarà quella novità urbanistica che costituirà insieme torre scenica vetrata (ma avrà la forma di un cubo) per il teatro/cinema all’aperto da 500 posti e lanterna che di notte si illuminerà e sarà visibile da lontano, perchè svetterà sull’intero isolato, da un’altezza equivalente al palazzo che verrà demolito, all’incirca una ventina di metri.
DOPPIA FUNZIONE. La doppia funzionalità di questo cubo spicca quale vera novità architettonica del progetto: esso e il teatro sono posizionati simmetricamente al di sopra di due identiche strutture sotterranee. Al di sotto del cubo c’è un palcoscenico identico, così come è indentica la grande aula magna ipogea capace di altrettanti 500 posti, con camerini, foyer, guardaroba, bagni, e tutto quanto serve per un vero e proprio teatro.
CONCERTI E KERMESSE. Ideale l’investimento di questi spazi in attività culturali, raduni, concerti, stagioni teatrali, con la possibilità anche d raddoppiare la capienza di spettatori tra sopra e sotto, replicando attraverso uno schermo ad altissima definizione quanto accade sopra e viceversa.
GRADINATA MONUMENTALE. In una porzione della corte delle recluse, resisterà ancora la cintura del muro medievale, di grande pregio storico, al confine del quale con l’arco delle recluse insisterà uno degli ingressi su piazzale San Francesco per la grande piazza interna. Sul fronte opposto, dove il muro finisce e perderà la sua porzione più recente, assieme alle rimesse e al padiglione che confina con la circonvallazione, i progettisti hanno pensato una gradinata monumentale, che dal livello più alto della piazza interna degrada verso porta Vezzola e l’uscita di via Getulio, a mò di invito a entrare.
GLI ALTRI EDIFICI. Non cadrà il padiglione Cerulli su circonvallazione allora denominata ‘delle Portelle’. assieme alle altre porzioni storiche, in particolare il fronte di Porta Melatina su piazzale San Francesco prima e dopo i due archi carrabili, la ricostruzione storica sarà fedele nell’architettura e innovativa nelle funzionalità. Il padiglione Cerulli ospiterà la sede del Conservatorio Braga, se sarà necessaria una diversa sistemazione da quella attuale alla Madonna delle Grazie.
AUDITORIUM SANT’ANTONIO. Tale destinazione sarebbe coerente con la localizzazione, nel palazzo successivo, quello che una volta era ospedale e convento, della sede del Dams, l’indirizzo formativo dell’Università di Teramo rivolto agli studenti di Danza, arte, musica e spettacolo, inaugurato nel recente passato al Campus di Sant’Agostino. Il trittico dedicato in particolare all’arte musicale, sarebbe completato con la ristrutturazione della vicina Chiesa di Sant’Antonio, dove è previsto un ampio, comodo e moderno auditorium.
OLTRE VIA SALICETI. I padiglioni che tra via Saliceti e via del Baluardo chiudono a sud-est le corti dei Tranquilli, ospiteranno sulla prima via parte della Facoltà di Scienze della Comunicazione e sulla ‘stecca’ della seconda strada la porzione dedicata all’azienda sanitaria locale, con il Centro diurno di Salute mentale e il Museo della psichiatria.
LABORATORI E BIBLIOTECA. Dentro, tre cubi, sopraelevati per conservare la fruibilità dei cortili, anche questi interamente in vetro, ospiteranno la grande biblioteca e i laboratori del Dams.
LA EX LAVANDERIA. Ancora a Scienze della Comunicazione è dedicata la porzione immobiliare che una volta ospitava la grande sezione delle lavanderie della Asl, su via Saliceti sul confine opposto, verso via delle Recluse. La sua destinazione progettuale è pensata per ospitare il centro produzioni multimediali della facoltà.