TERAMO – Il picco influenzale che gli esperti hanno previsto per il periodo successivo al Capodanno, alla Teramo Ambiente sembra aver anticipato i tempi e preso tutti in contropiede. E’ l’unica spiegazione possibile per giustificare l’epidemia che ha colpito buona parte dei dipendenti del settore igiene pubblica, assenti per malattia dal posto di lavoro. Addirittura da circa un mese questa parte sarebbe si registra una media di almeno 20 dipendenti fuori servizio al giorno, con un picco tra i 23 e i 26, sugli 80 dell’intero settore. Un quarto dei lavoratori dunque resta a casa e marca visita, con ovvi e comprensibili riflessi sulle turnazioni e dunque sul servizio di raccolta rifiuti. Alla TeAm sono in difficoltà per questa che si presenta come una vera e propria emergenza, capace di condizionare sensibilmente il servizio quotidiano e il decoro cittadino e che getta in una luce drammatica la proiezione futura delle festività natalizie in arrivo: cosa accadrà in città, in coincidenza di un aumentato conferimento di rifiuti, se il personale non sarà sufficiente a garantire il normale giro di raccolta per carenza di uomini? E’ un pò lo stesso discorso della coperta corta che si ripresenta ad ogni estate, per motivi diversi, quando si organizza il piano ferie. La governance è alle prese con una corsa ai ripari, ma in che modo se il bilancio non può essere toccato con il ricorso a contratti-tampone? I sindacati proprio nei giorni scorsi hanno avuto un confronto su questa tema: i rappresentanti di base della Rsu tendono ovviamente a garantire le condizioni minime di lavoro per i colleghi e ipotizzano dunque la possibilità di far ricorso a personale interinale, argomento molto controverso, soprattutto in TeAm che già la scorsa estate ha utilizzato questo strumento flessibile. E’ ovvio che il fenomeno assenze per malattia, soprattutto per le modalità con cui si è presentato, va approfondito anche oltre le visite fiscali che l’azienda richiederà. Addirittura c’è chi parla dell’ipotesi di contestare, laddove si scoprisse che si tratta di assenze forzate. l’interruzione di pubblico servizio. E, sull’altro fronte, non manca chi approfitta della situazione per ribadire che il numero di dipendenti dell’igiene pubblica è in esubero: se non si è notato in questi giorni un disservizio nella raccolta, non è stato tanto perchè chi è al lavoro ha moltiplicato sforzi e impegno, bensì perchè il numero degli occupati è al di sopra di quelli necessari. In ogni caso è altra carne al fuoco nelle problematiche della TeAm. alle prese anche con la stesura del Pef 2019. Avrebbe dovuto essere pronto per metà novembre ma ancora non ce n’è traccia. Alla vigilia della presenzione del nuovo calendario della differenziata (prevista per la prossima settimana), si attende di conoscere la pianificazione dei servizi ambientali e soprattutto il volume di affari previsto, quanto costerà, in soldoni, al Comune di Teramo. Si prevede che possa essere in linea con quello degli anni precedenti e dunque attestarsi tra i 10 e i 12 milioni di euro.
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