ROSETO – I lavori di ristrutturazione della Villa Comunale potrebbero riprendere entro il mese di febbraio. E’0 questo l’auspicio dell’amministrazione comunale, che oggi ha ricevuto la seconda ed ultima perizia di variante, depositata dai tecnici Lorenzo Di Melchiorre, Giancarlo Ferrara e Antonio Romani. La perizia si è resa necessaria per prevedere una serie di interventi che non erano preventivati nel progetto originario quali il rifacimento del tetto, la sostituzione delle grondaie, il consolidamento di un solaio, il rinforzo di alcune murature e la messa in sicurezza dell’affresco rinvenuto dopo l’abbattimento di una controsoffittatura. Inoltre si sono rese necessarie altre opere finalizzate al miglioramento sismico. L’importo della variante è di 780mila euro, cifra che fa parte comunque del finanziamento iniziale seppur redistribuita diversamente all’interno del quadro economico. L’assessore ai Lavori pubblici, Simone Tacchetti, spiega che da questo momento la perizia dovrà essere trasmessa alla Protezione Civile e alla Soprintendenza per ricevere il parere favorevole e infine un ulteriore passaggio al Genio civile per poi arrivare all’approvazione in Giunta.
«L’obiettivo – dice Tacchetti – è quello di rendere fruibile il salone, con i servizi igienici, l’atrio e il giardino (già fruibile dagli ingressi laterali) entro il mese di giugno.
«Siamo fortemente determinati a restituire la fruizione della villa ai rosetani entro l’estate anche per non perdere il finanziamento concesso dalla Protezione Civile che ammonta a 1 milione e 140 mila euro – dice il sindaco Sabatino Di Girolamo, ringraziando Tacchetti e il dirigente Paolo Bracciali nel coordinamento dei progettisti -. Del resto questa cifra ci è stata concessa in funzione del fatto che la Villa Comunale, in caso di calamità naturale, sarà deputata a ospitare il Coc, ovvero il Centro operativo comunale. Sarà nostro impegno prioritario ora – ha detto il sindaco – reperire risorse aggiuntive attingendo a ogni possibile opportunità di finanziamento sia interno che esterno per far tornare la villa nella sua interezza a disposizione della collettività rosetana e della vita culturale cittadina»