Zingaretti ai teramani del Pd: «Difendete l'Abruzzo dalle ruspe della Lega» FOTO INTERVISTA

TERAMO – «Si vive in un paese catturato dagli slogan, dalla faciloneria della Lega e dei Cinquestelle che abbiamo visto cosa stanno combinando. Questo Paese va liberato». L’onorevole Nicola Zingaretti a Teramo, ‘Piazza grande’ della tappa di ieri pomeriggio, scalda una platea oggettivamente poco consona ai fasti di un Partito democratico che fino a qualche anno fa viaggiava a percentuali invidiabili, ma comunque riempita da molti pezzi del partito provinciale, anche se seduti su file diverse e lontane. Accompagnato dal capogruppo Pd in consiglio comunale a Teramo, Luca Pilotti, dal sindaco di Pineto, Robert Verrocchio e dal segretario regionale di partito, Renzo Di Sabatino, Zingaretti ha affrontato il discorso della fuga degli iscritti Dem, quasi volesse parlare alle anime del partito locale, Gabriele Minosse da un lato, Manola Di Pasquale dall’altro e Sandro Mariani in fondo alla sala, protagonisti di una diaspora verbale che finora ha seminato feriti: «Gli scritti adesso torneranno – è stata la sua battuta -. C’è stata una grande delusione, non possiamo mettere la polvere sotto il tappeto. Quindi dobbiamo cambiare: io mi candido sotto due parole, unire e e cambiare, perché questi purtroppo sono stati anni di divisioni e quello che gli italiani ci chiedono, come è stato detto, è dimostrare che abbiamo capito e ora voltiamo pagina per il bene di questo Paese che amiamo». Zingaretti ha parlato di Giovanni Legnini: «Credo che il profilo veramente di grandissimo spessore istituzionale di Giovanni sia la soluzione. Mi permette di dire, conoscendolo e soprattuto da fuori, non da cittadino di questa regione, difendete l’Abruzzo con Giovanni Legnini perché abbiamo visto quando la Lega governa le macerie che produce. Forse l’unica cosa che sanno usare bene sono le ruspe, ma le ruspe producono macerie. Difendete l’Abruzzo con una classe politica che si sopraeleva anche rispetto ai partiti e soprattutto mette in campo un numero uno italiano, perché Giovanni Legnini è ascrivibile nella lista dei numeri uno di questo Paese». Il candidato alla segreteria nazionale del Pd, prima dell’incontro, ha proprio fatto visita al primo cittadino in municipio. Scambio di cortesie istituzionali anche in considerazione del ruolo di Presidente della Regione Lazio  ricoperta dallo stesso, e colloquio sui temi degli sfollati, della ricostruzione e della stessa vicenda dei trasporti con la capitale con riferimento alla questione del rincaro dei pedaggi autostradali. Il sindaco ha ricevuto un positivo riscontro dal suo interlocutore, che prelude allo sviluppo di ulteriori e più profonde relazioni amministrative e politiche.