TERAMO – Un’inchiesta sulla manomissione e alterazione dei crono-tachigrafi che vengono installati sui mezzi pesanti è stata aperta dalla magistratura teramana. Il fascicolo sarebbe stato aperto dopo la scoperta di altri casi di manomissione, con l’obiettivo di garantire la sicurezza stradale, considerando che la presenza sulle strade di automezzi di portata superiore a 35 quintali (quelli che obbligatoriamente devono essere dotati di questa particolari attrezzature che misurano tempi e orari di percorrenza), condotti da autisti non in perfette condizioni fisiche per la stanchezza, costituiscono un gravissimo pericolo per la pubblica incolumità. Secondo quanto appreso, gli agenti della squadra di polizia giudiziaria della Polstrada di Teramo, avrebbero effettuato controlli e perquisizioni nelle officine autorizzate della provincia, quelle che in particolare effettuano il montaggio della strumentazione e che ne certificano anche il corredo funzionamento. Non è escluso che siano stati anche effettuati dei sequestri di materiali. Aver scelto le officine come obiettivo di un intervento di verifica fa ipotizzare una modifica della strategia giudiziaria ma anche di un mutato atteggiamento nella violazione di quanto disposto dalla legge: non più contro imprese di autotrasporti o singoli autisti, spesso sorpresi alla guida di mezzi con apparecchiature taroccate, bensì all’origine, laddove lo strumento di controllo viene montato e dove vengono camuffate abilmente le alterazioni.
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