TERAMO – Questa sera la Teramo Ambiente conoscerà il nome del nuovo socio privato, della società che rileverà il 49% del capitale sociale detenuto fino ad oggi dall’Enertech, dichiarata fallita nel 2016, e tuttora in possesso della curatela giudiziale. Sono due le offerte pervenute al curatore Marco Basaglia, che ha lanciato la procedura competitiva sulle quote e altre poste sociali dell’Enertech, lo scorso 12 marzo. A quella iniziale, presentata dall’imprenditore teramano Franco Iachini se n’è infatti aggiunta, ieri mattina, un’altra. Sarà dunque una vera e propria asta quella che si terrà nel pomeriggio, a Venezia, destinata a impegnare due società in una corsa al rialzo, a colpi di rilanci da 50mila euro. Sul tavolo della curatela ci sono infatti non soltanto il 49% del capitale sociale della TeAm (che equivale a 12.250 azioni), ma anche 882 azioni (anche in questo caso il 49%) dell’Alto Sangro Ambiente, un terreno agricolo nel comune crotonese di Roccabernarda e il polo tecnologico di Alli, a Catanzaro, dove sono in custodia giudiziale benne, escavatori, sollevatori, due autovetture, furgoncini, camion a rimorchio, autocarri, motrici tir con semirimorchi, trituratori rifiuti con nastro trasportatore, impianto di depurazione e trattamento percolato del valore di quasi un milione di euro, anche se il materiale va verificato.
La base d’asta è fissata a 1,2 milioni di euro e l’asta partirà dal valore più alto offerto da uno dei due concorrenti. Al momento non è possibile stabilire a quale prezzo il 49 per cento della TeAm verrà aggiudicato, ma è certo che nei rilanci dei competitor varrà molto la valutazione di quanto sia il limite di economicità dell’operazione. Ovvero, quanto vale la quota privata della TeAm in questo momento? Intanto, però, è sicuro che da domani per la partecipata del Comune di Teramo si aprirà uno scenario completamente nuovo. E sarà proprio il sindaco a dover mettere il ‘sigillo’ su questa operazione che deriva dal fallimento del suo ex socio: spetterà infatti a lui esprimere il gradimento al soggetto privato che si aggiudicherà l’asta. Ha un mese di tempo, in cui sarà possibile capire quale destino vorrà riservare il nuovo partner alla TeAm, quale saranno gli indirizzi del suo piano industriale, come vorrà comportarsi con le poste creditorie in sospeso con l’amministrazione comunale. Lo scenario è dunque aperto e su di esso sono concentrate anche le forze sociali, che rappresentano quella parte attiva della partecipata, il personale, da sempre anello debole della catena di una impresa.