TERAMO – Il Comune di Teramo supera l’emergenza ‘quota 100’ e riesce a scongiurare la chiusura di due asili nido dei cinque che gestisce. Il pensionamento di una buona fetta di istruttori educativi, assunti quasi tutti insieme nella infornata dei primi anni ’80, rischiava di ridurre sensibilmente la possibilità di fornire il servizio nelle strutture comunali a partire dal prossimo anno scolastico. i primi tre lasceranno il servizio dal 1° agosto, altri sei lo faranno nel corso del 2019 e all’inizio del prossimo anno. L’assessore alla pubblica istruzione Cristina Marroni ha proposto e fatto approvare dlla giunta l’atto di indirizzo sugli asili nido che introdurrà una razionalizzazione necessaria dal duplice obiettivo: evitare la chiusura mantenendo quantità e qualità dell’offerta, ma soprattutto mentenere l’impegno con chi, nel corso di tre decenni, ha formato l’eccellanza degli asili nido cittadini, dando continuità al processo educativo. L’atto di indirizzo prevede i sacrificio della chiusura degli asili nido al sabato mattina, permettendo però ai bimbi e ai loro genitori di frequentare un’altra struttura, che molto probabilmente sarà il Micronido sul lungofiume. Nel frattempo, si darà il via al piano delle assunzioni, partendo dalle più urgenti per coprire la vacatio dei posti, con il ricorso alle agenzia interinali. Alrti istruttori, poco meno di una decina, saranno selezionati successivamente, con contratti a tempo determinato per un anno continuativo, in atesa dell’espletamento dei concorsi. "La quota 100 colpito tutti i settori dell’amministrazione comunale, ma in particolar modo la pubblica istruzione – è il commento della vice sindaca Marroni -. Questo ci ha indotti ad avviare un’ampia riflessione sulle soluzioni da adottare, per difendere e potenziare quell’eccellenza che il personale educativo ha costruito spendendosi senza risparmio negli anni".
A disposizione ci sono i fondi del Fondo Nazionale per il Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione, ripartito dalla Regione e relativo al 2018, di circa 170mila euro e di cui oltre 108mila possono essere utilizzati per la gestione dei servizi educativi. Sul piano del personale educativo degli asili, in verità, il discorso è vecchio. Negli anni passati, dopo le ultime assunzione degli anni ’80, il problema di un turn-over ad un certo punto obbligato non è mai stato affrontato con decisione dalla politica. Un pò per disattenzione, un pò perchè probabilmente c’erano le spinte verso la privatizzazione del servizio. Proprio l’assessore Cristina Marroni da consigliera di opposizione, si era opposta: "Il tentativo fu fatto con un nido – dice -, io mi opposi fortemente e l’atto fu poi ritirato. Probabilmente il fatto di non aver assecondato negli anni, con politiche assunzionali mirate di educatrici, il turnover era legato alla volontà di esternalizzare". La chiusura al sabato, secondo l’amministrazione, non sortirà effetti negativi perchè il Comune offrirà la possibilità di chiedere l’assistenza nel nido privato e comunque verrà garantita ai nuclei famigliari in cui ci sono due genitori lavoratori. Intanto da domani il Comune darà il via al bando per le iscrizioni agli asili nido dei piccoli e renderà noti i criteri sui quali verranno formati gli elenchi. Nelle cinque strutture comunali ci sono circa 255 posti. Nel caso di esubero di richieste, il Comune ha previsto la possibilità di un sostegno economico per la frequenza di nidi privati.