TERAMO – Confronto sul decreto sblocca cantieri e su temi tecnici ma soprattutto procedurali per le pratiche della ricostruzione nella sede dell’Ance di Teramo. Organizzato dai costruttori edili teramani, l’incontro ha visto la partecipazione dei direttori degli Uffici speciali per la ricostruzione di Fossa e di Teramo, Raffaello Fico e Vincenzo Rivera, dei sindaci rappresentanti delle comunità del cratere (l’assessore comunale al governo del territorio Stefania Di Padova e Manuele Tiberii sindaco di Colledara), con il presidente Ance Teramo, Raffaele Falone. C’erano anche i rappresentanti degli Ordini professionali ed i Presidenti dei consorzi obbligatori costituiti per la riparazione degli aggregati, alla presenza del Consiglio Direttivo dell’Ance e di molte imprese associate. Rivera ha confermato l’auspicato ampliamento dell’organico che dai 24 dipendenti di gennaio passerà a circa 65 a settembre con un notevole incremento di personale tecnico.
Fico, dopo aver annunciato che nei prossimi giorni saranno avviati circa 70 cantieri in provincia di Teramo, ha precisato che a breve verranno incaricati dei collaboratori per istruire le pratiche del sisma 2009 sempre con riferimento ai comuni ‘fuori cratere’. Il Direttore ha sottolineato che molte pratiche relative agli 8 comuni del cratere teramano del sisma 2009, anche riferibili ad aggregati edilizi, non sono state presentate ed in alcuni casi vi sono pratiche presentate ma senza le integrazioni documentali, pur richieste da molti mesi. In questi casi l’Ufficio sta valutando l’ipotesi di decretarne l’archiviazione e tale prospettiva costituirebbe un danno enorme per il territorio. Lo stesso Fico ha ricordato, altresì, che è importante presentare le pratiche di ricostruzione anche per consentire all’Ufficio Speciale di impegnare le somme stanziate che rischiano concretamente di essere dirottate su altre emergenze.
Tra le altre misure di semplificazione il Direttore Fico ha annunciato che la verifica degli Stati di avanzamento lavori al fine del loro pagamento avverrà con una nuova procedura speditiva che dovrebbe ridurre il carico di lavoro da parte dei Comuni e velocizzare gli stessi tempi di pagamento.
Secondo il Direttore Rivera, almeno per il momento, analoga procedura non può essere attivata per il sisma 2016 a causa di una diversa cornice normativa. Egli inoltre, si è soffermato sulla conversione del decreto legge “Sblocca-cantieri” che ha solo in parte recepito le modifiche proposte dalle regioni e dagli Enti locali; lo stesso emendamento sul personale da dare ai Comuni per la gestione delle pratiche con danni lievi, redatto proprio da Rivera, è stato largamente rimaneggiato in fase di discussione parlamentare e la legge consentirà soltanto l’inserimento di 200 unità aggiuntive per tutto il cratere sismico del Centro Italia rispetto alle 700 ipotizzate; bisognerà quindi verificare quale sarà la ripartizione del personale aggiuntivo anche in funzione dell’interesse che manifesteranno i comuni nell’istruttoria delle pratiche.
La presenza dei tecnici e dei presidenti dei consorzi ha consentito lo sviluppo di un ampio ed articolato confronto su casi pratici, anche con riferimento al noto tema della sovrapposizione dei terremoti 2009 e 2016 che ha reso necessaria l’emanazione di una apposita ordinanza commissariale e di specifiche direttive da parte dei due Uffici Speciali.
Il presidente Raffaele Falone ha ricordato che dopo i corsi organizzati dall’Ance per formare imprese e tecnici sulla complessa normativa 2016, a settembre l’Associazione attiverà uno sportello informativo rivolto alle imprese, agli stessi tecnici ed ai proprietari danneggiati allo scopo di favorire la corretta applicazione della normativa ed accelerare l’apertura dei cantieri.
Nel corso della riunione si è parlato anche dei ritardi nella conclusione del procedimento regionale per l’acquisto di case da dare agli sfollati del Sisma Centro Italia 2016. Interpellato per le vie brevi il Direttore della Protezione Civile, Antonio Iovino, ha confermato che nelle prossime settimane si procederà agli atti di cessione delle case prioritariamente nei Comuni in cui è stato definito l’elenco degli aventi diritto. È indispensabile, pertanto, che i Comuni effettuino celermente le verifiche loro richieste per consentire agli sfollati di lasciare gli alberghi ed abitare case nuove e sicure.
"Riteniamo – ha affermato il presidente Raffaele Falone – che bisogna lavorare con le norme vigenti pur nella loro complessità, con la consapevolezza che difficilmente il legislatore effettuerà modifiche radicali, almeno per il sisma 2016, seppure richieste dagli Enti locali, dalle Associazioni e dai tecnici. Occorre invece» ha proseguito il Presidente «rafforzare la collaborazione e l’informazione tra tutti gli attori della filiera per chiarire i numerosi dubbi applicativi che emergono dalla gestione pratica delle procedure per il recupero degli immobili danneggiati; dubbi che, come è emerso nel dibattito, riguardano molteplici aspetti amministrativi e tecnici, che si amplificano quando vi sono danni provocati dal sisma 2009 e successivamente aggravati dal terremoto del 2016"