TERAMO – L’autopsia ha confermato quelli che erano le ansie dei famigliari e i sospetti degli inquirenti: a provocare la morte dell’89enne Camillo Pechini, a poche centinaia di metri dalla sua casa, a Colleranesco, sono stati i devastanti traumi riportati nell’investimento del 2 giugno scorso. L’esame autoptico eseguito dal medico legale anconetano Antonio Tombolini non avrebbe lasciato spazio a dubbi: l’insufficienza multiorgano, soprattutto in un pziente come l’anziano giuliese ricoverato in terapia intensiva dal giorno stesso dell’incidente, è stata fatale e legata all’investimento. Adesso la salma del povero anziano può tornare alla famiglia per i funerali ma resta in piedi l’enigma di chi sia l’automobilista pirata, fuggito dopo averlo investito sul ciglio della strada. Perchè non si conoscerà il nome della donna alla guida della Renault Clio di colore grigio ripresa dalle telecamere e vista da un testimone, ma di sicuro è chiara la dinamica dell’incidente. Pechini camminava ben oltre il limite della carreggiata, si trovava addirittura in mezzo all’erba a lato della nazionale, in una posizione rischiosa sì ma soltanto se una macchina fosse uscita dalla strada. E’ così è stato: chi guidava la Renault probabilmente guidava e parlava con il telefonino, perchè l’auto ha piegato verso destra, centrando l’anziano e buttandolo qualche metro in avanti, per poi rientrare in carreggiata. L’urto ha danneggiato un fanale e la parte anteriore destra della Clio, che sono stati sequestrati dalla Polstrada di Teramo. Gli agenti della sezione diretta dal vicequestore aggiunto Nadia Carletti hanno censito tutte le auto di questo tipo in zona, hanno ‘bloccato’ tutte le carrozzerie qualora l’investitrice portasse il mezzo a ripararlo, hanno ascoltato persone nelle vicinanze dell’incidente, hanno sentito e risentito il testimone che con la sua auto seguiva quella investitrice: la sua ricostruzione è chiara sul fatto che fosse una donna ma non ricorda la targa dell’autovettura. Ci sarebbe un ulteriore chance per identificare la ‘pirata’ che adesso rischia fino a 17 anni con l’omicidio stradale. Il telefonino che le ha fatto perdere il controllo del mezzo, potrebbe aiutare chi indaga a risalire alla sua identità. Potrebbe esserci una possibilità di individuare, attraverso le celle, gli spostamenti delle persone in zona e magari ad essere collegare le proprietà di quel tipo di autovettura. Non è un metodo infallibile, ma possibile.
Intanto queste sono le ore del dolore. In serata la salma di Camillo Pechini è stata riconsegnata alla famiglia ed è stata accolta nella camera ardente dell’ospedale Mazzini di Teramo fino alla chiusura dell’obitorio. Questa mattina verrà trasferita nella sua abitazione di Colleranesco, dove resterà fino alle esequie, che saranno officiate da don Abramo, alle 17, nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe.Camillo Pechini, che lascia la moglie Maria Americani e i figli Francesco e Ada, sarà tumulato nella cappella di famiglia nel cimitero comunale di Giulianova.