TERAMO – Inutile sperare ancora che il nuovo e (si spera) conclusivo intervento sul corso San Giorgio, quello che servirà per mettere a. posto anche le traverse su via Capuani, possa portare novità sotto il profilo dei materiali da usare. Anche le mattonelle che pavimenteranno via Costantini, Raneiro, Duca d’Aosta, Pepe, Vinciguerra e Cerulli Irelli, proverranno dalla Cina. E che impiegheranno un pò di tempo per essere qui, lo dimostra il nuovo parziale cronoprogramma dei lavori: cominceranno questa mattina da via Cerulli Irelli, con l’obiettivo di concluderli prima del 16 settembre, quando riapriranno le scuole, o perlomeno di esserci molto vicini per quella data. E si comincia da qui perchè i materiali che servono sono già disponibili. Le altre vie dovranno attendere, perchè non c’è quanto serve per pavimentare.
E allora, tra ritardi, problemi di materiali, sfaldamento già visibile e clamorosi errori precedenti, l’amministrazione vuole stringere i tempi e portare a casa qualcosa. E’ probabile allora che assieme alla sistemazione di via Cerulli Irelli saranno effettuati gli interventi di rifinitura su via Cipolloni (tra la ex Tercas e l’ex Babila) per poi trasferirsi in corso de’ Michetti. Come e quando si darà inizio a questa seconda importante fase del rifacimento del corso lo si saprà nei prossimi giorni, forse già da domani se, come stabilito ieri mattina in un incontro con l’impresa, verrà presentato il nuovo cronoprogramma.
Le mattonelle che già presentano gli inevitabili segni dell’usura saranno sostituite. La valutazione effettuata ieri mattina ricondurrebbe il danno, testimoniato dalle immagini scattate da più di un passante, ad un’azione meccanica sulla superficie e non ad un difetto della posa in opera. Potrebbe essere stato il passaggio di un mezzo, potrebbe essere stato procurato con un oggetto contundente, sta di fatto che verranno sostituite, nella speranza che sia un caso isolato e che in futuro non si debba tornare a maledire le scelte fatte, a partire dal rifacimento di un corso che tuttosommato non stava poi peggio di come si trova adesso. Senza dimenticare che alla fine, la pulizia del pavimento spetterà non all’impresa bensì all’amministrazione comunale. Una ditta specializzata è già pronto ad entrare in campo e a tentare di non far sembrare il corso una strada già vecchia e usurata. L’assessore al Governo del Territorio, Stefania Di Padova, assicura che l’atteggiamento di questa amministrazione sarà diverso rispetto al precedente: "Chiederemo un report quotidiano sull’andamento dei lavori – ha detto ieri -, perchè faremo sentire il fiato sul collo a tutti e controlleremo lo stato dei lavori e il loro avanzamento".
E a poco varrà, alla fine, la migliorì estetica riposta nell’arredo di questa passeggiata centrale della città. E’ prevista la sistemazione di panchine, alcune illuminate, vasi e fioriere. Anche su questo fronte i tempi sembrano essere non certo brevi, anche perchè legati alla conclusione dei lavori sui ‘tronchetti’ e sul resto del tratto.
Ci sono anche altri danni, indiretti, che il Comune dovrà riprarare. Come quelli che ha lamentato, finendo per avere anche il conforto di un giudice, il commerciaze Tiziano Lattanzi di ‘Sottosopra’ che ad ogni diluvio incrocia le dita e prega che il suo negozio all’inizio del corso non si allaghi. Ieri mattina è stata veriifcata la possibile causa, ispezionando tombini e caditoie. I tecnici del Comune, l’impresa, il direttore dei lavori e il rup comunale, assieme all’assessore Di Padova e al sindaco Gianguido D’Alberto, hanno verificato da dove cominciare e mettere le pezze, intanto dal fatto che gli sbocchi verso gli impianti fognari vanno ripuliti da detriti e ostacoli di ogni genere.
La lotta contro i tempi la vive anche via Capuani. In questo caso c’è il rischio che la strada che ha appena riaperto dopo i lavori di 2i Rete Gas e la stesura del nuovo tappeto di sanpietrini, torni ad essere massacrata dal transito dei mezzi, nonostante sia in Ztl. Pilomat per un’isola pedonale allungata, a partire da mezzogiorno, è l’obiettivo dichiarato ma per farlo tornare in vigore c’è bisogno di sistemare ancora qualcosa. L’arredo ad esempio. Le sedute e i vasi, molti dei quali con piante ormai morte, sono disseminati nelle vie laterali, dove sono stati parcheggiati dall’impresa che aveva bisogno di spazio per il cantiere. Chi li riporterà indietro, considerato che il Comune non ha nemmeno un mezzo adatto? Saranno i commercianti a farsi carico di trovarne uno. Sono anche i commercianti che stanno aspettando il rientro dalle ferie dell’architetto a cui hanno affidato il compito di disdegnare un diverso posizionamento degli arredi, ad ornare la strada sui due lati: una volta concluso il progettino, che lascerà comunque lo spazio per il transito eventuale dei mezzi, la giunta dovrà approvarlo e farlo mettere in pratica. A quel punto nessuno stallo verrà disegnato in strada, fatta eccezione per quelli (pochissimi) per il carico e scarico delle merci. Ma poi si dovrà fare i conti con i possessori di telecomando del pilomat…