TERAMO – Ammonta a 140 miliardi di tonnellate il peso del cibo che l’umanità consuma in più e che fa diventare uomini e donne sovrappeso o obesi. A dirlo è una ricerca tutta italiana dell’Università di Teramo e del Crea (il Consiglio di ricerca per l’agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) che è stata pubblicata sulla rivista scientifica Frontiers in Nutrition. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori Mauro Serafini, Carla Di Mattia ed Elisabetta Toti sono partiti dai dati forniti dalla Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) sulle quantità di ciascun prodotto consumato per regioni geografiche. I calcoli si basano sulla disponibilità nazionale delle principali materie prime alimentari e prendendo in considerazione il numero di persone con un indice di massa corporea superiore a 21,7 – confine tra una persona giudicata normopeso, e con la più bassa mortalità per tutte le cause, e i sovrappeso -. «È importante agire sulle persone: se diventano obese o mangiano troppo, fanno un danno al pianeta – spiega il professor Serafini, docente di alimentazione e nutrizione umana nell’ateneo teramano – È evidente che si tratta di un numero impressionante». Tra le regioni Fao maggiormente colpite dal peso del cibo in più ci sono l’Europa, il Nord America e l’Oceania. Secondo l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, sono circa due miliardi le persone in tutto il mondo che si trovano in sovrappeso, circa i due quinti degli adulti. Nel pianeta, inoltre, circa 600 milioni di persone sono obese.
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