TERAMO – Sono stati il problema del sovraffolamento della popolazione carceraria e i numeri della grossa mole di attività durante l’anno degli agenti di polizia penitenziaria, nonostante le carenze di organico, con gli encomi al personale, i focus che hanno caratterizzato l’annuale festa del Corpo, celebrata nel cortile del carcere di Castrogno, a Teramo.
Relativamente alla prima criticità (che a livello nazionale ha fatto registrare una presenza complessiva di 60.714 detenuti di cui 20.351 di origine straniera, rispetto ad una capienza regolamentare nazionale di 50.469) nell’istituto teramano, a fronte di una presenza giornaliera media del triennio 2015-2018, oscillante tra i 300 e i 350 detenuti, si è passati alle attuali 413 presenze, con un picco di 436 nei mesi precedenti l’ultima rilevazione. Dei 413 detenuti (41 donne e 372 uomini), 295 sono di nazionalità italiana e 118 sono di nazionalità straniera, in gran parte provenienti dai paesi dell’area balcanica, Romania ed Albania in testa e dall’aera del Magreb. Tutto ciò a fronte di una capienza regolamentare prevista di 255 detenuti (30 donne e 225 uomini), che poi è quella sulla base della quale è stato concepito e realizzato sul piano logistico-strutturale la Casa Circondariale di Teramo ed è stata stabilita una dotazione organica del personale del Corpo di polizia penitenziaria di 216 unità. E qui si innesta il secondo problema, la carenza degli organici: il Corpo conta appena 167 unità a cui nel breve e medio periodo dovranno essere sottratte altre 9, prossime ad essere collocate in pensione, neutralizzando di fatto le nuove assegnazioni provenienti dalla mobilità nazionale.
Nonostante ciò, nel 2019, come ha sottolineato nella sua relazione il comandante del Reparto, il Commissario coordinatore Livio Recchiuti, il personale ha assicurato: 958 traduzioni per complessivi 1.201 detenuti, 324 servizi di piantonamento, per garantire la custodia di 18 detenuti ricoverati presso l’Ospedale civile di Teramo, 22 perquisizioni straordinarie ed oltre 400 di quelle cosiddette ordinarie, nel corso delle quali sono stati rinvenuti12 telefoni cellulari, 4 coltelli rudimentali e 3 quantitativi di sostanze stupefacenti. Tuto questo garantito con grande professionalità dall’ufficio di diretta collaborazione del comandante, composto dal vice, Commissario Coordinatore Igor De Amicis, dagli uffici Matricola, Comando e Servizi, diretti e coordinati rispettivamente dall’Ispettore Superiore Antonio Murrone, dal Sovrintendente Capo Orazio Nocente, dal Ispettore Capo Daniele Sfredda, il referente per l’attività di P.G. Ispettore Capo Mauro Santori, il responsabile dei Colloqui, Vice Ispettore Gabriele Di Meco. Recchiuti ha espresso il suo ringraziamento ai coordinatori dei servizi di vigilanza dei reparti detentivi, sostituto commissario Sabatino Salemme, Ispettore Superiore Giuseppe Pallini, Ispettore capo Gianni Verrigni, Ispettore Silvio Stefanoni, Sovrintendente Romina Fabii.