Chi vuole fermare il progetto del teatro romano? La Fondazione Tercas verso il taglio dei fondi, il sindaco preoccupato dai 'rumors'

TERAMO – Chi tira a far fallire il progetto di riqualificazione del Teatro romano? C’è una trama, dietro le quinte istituzionali, per intralciare, se non impedire, l’approdo di un’opera fondamentale per il rilancio della città e anche fondamentale per il suo decoro? I ‘rumors’ che vogliono qualcuno in piena attività per convincere addirittura la Fondazione Tercas a rivedere il proprio sostegno all’opera progettuale – e che proprio in queste ultime ore ha avuto l’ok verso la forse decisiva accelerata -, vengono confermati anche dal sindaco, Gianguido D’Alberto. Il contenuto della lettera diffusa nel pomeriggio è chiaro: "Non voglio credere ai ‘rumors’che insistentemente circolano in città in questi ultimi giorni – scrive il primo cittadino – circa condizionamenti esterni che si starebbero pianificando per mirare a comprimere l’autonomia dell’Ente e addirittura a riconsiderare il sostegno a progetti già avviati, come quello del Teatro Romano. Tali condizionamenti si tradurrebbero in uno svilimento del lavoro fin qui compiuto dall’attuale governance e in una indebita intromissione nelle scelte che la Fondazione ha fatto in costante adesione alla finalità di favorire lo sviluppo del territorio". E’ fuori discussione che semmai la Fondazione, fino ad oggi sempre in prima linea per il sostegno alle progettualità del territorio, anche se per buona parte legato a un criterio di clientelismo, dovesse rivedere il proprio contributo di 1,5 milioni di euro alla riqualificazione, il progetto finirebbe in ginocchio. Ma D’Alberto non vuole crederci: "Sono certo che i ‘rumors’verranno smentiti dai fatti e che la Città di Teramo e l’intera provincia, per il loro sviluppo sociale, economico e culturale, potranno continuare a fare affidamento sul prezioso, intelligente e lungimirante impegno della “governance” della Fondazione Tercas che continuerà a lavorare, come sempre da vent’anni, in un clima di serena, trasparente e concreta operosità". L’auspicio nasconde la titubanza sulla questione, ed è per questo che D’Alberto, semmai ce ne fosse bisogno, ricorda il prezioso ruolo della Fondazione bancaria teramana ha svolto, in particolare proprio sul progetto del teatro romano, con "l’impegno appassionato e decisivo della sua presidente, Enrica Salvatore, che oltre a mettere a disposizione un importante contributo economico, ha garantito nel tempo –  con la stessa coerente disponibilità al fianco delle diverse amministrazioni che si sono susseguite –  risorse immateriali e importanti competenze scientifiche per la migliore riuscita del progetto, penso al prezioso studio di fattibilità diretto dal professor Carbonara".