Corruzione al dirigente comunale per ottenere appalti ad Ancona: ai domiciliari imprenditore teramano

ANCONA – Il terremoto corruzione al Comune di Ancona coinvolge anche l’impernditore teramano Carlo Palumbi, 66enne geometra di Val Vomano, titolare dell’impresa titolare della Procaccia & C. Srl Impresa Edile. Il fratello del sindaco di Torricella Sicura, Daniele, adesso è agli arresti domiciliari.
Cinque arresti e 30 indagati sono il bilancio dell’inchiesta sulla corruzione della Squadra Mobile di Ancona e della Polizia Municipale, che ieri mattina hanno arrestato il geometra comunale Simone Bonci, della Direzione manutenzioni frana e protezione civile, colpito da una misura di custodia cautelare in carcere con l’accusa di corruzione. Agli arresti domiciliari quattro imprenditori, indagati per aver corrotto il funzionario comunale per aggiudicarsi gli appalti: sono Marco Duca, 53 anni di Cupramontana, titolare dell’impresa Duca Marco & C.; Francesco Tittarelli, 69 anni di Ancona, titolare della Tittarelli Francesco & C. Sas con sede a Montesicuro; Tarcisio Molini, 65 anni della ditta Mafalda Costruzioni Srl di Cingoli e appunto il teramano Palumbi.

LE INTERCETTAZIONI. "Io te lo sistemo, te lo sottopongo e avrei piacere.. insomma… di avere almeno un altro caffè"; "Qua un caffè te l’ho dato, mo’ ti do un caffè hag, poi faremo un cappuccino, dammi qualche lavoro". Il dialogo intercettato e filmato dalla polizia negli uffici comunali di Ancona, tra un dipendente pubblico e un imprenditore, sintetizza i termini dell’accusa di corruzione aggravata che fa da sfondo all’inchiesta. I caffè, per gli inquirenti, erano mazzette, varie utilità (dalla telecamera hi-tech ai lavori edili per un bagno in un’abitazione privata) per favorire un ‘cartello’ di imprese amiche in appalti con un corollario di compensazioni e lavori ‘fantasma’.

TERREMOTO. Un’inchiesta dirompente, che incrina l’immagine del Comune della sindaca Valeria Mancinelli, premiata con il World Mayor Prize 2018 e autrice di un libro sui principi di ‘buon governo’ con l’ambizione d’esportare la buona amministrazione anconetana, presentato giusto mercoledì.

LE INDAGINI. Le indagini della Squadra Mobile e dalla sezione di pg della Polizia Municipale, coordinati dal procuratore aggiunto di Ancona Valentina D’Agostino e dal pm Ruggiero Dicuonzo, hanno portato ai cinque arresti per corruzione e a indagare altre 30 persone, tra cui quattro assessori, a vario titolo, per altre ipotesi di reato: abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico in atto pubblico, turbata libertà degli incanti e in materia ambientale, truffa aggravata, rifiuto atti d’ufficio. Un’indagine dai due volti: da un lato i presunti appalti aggiustati, dall’altroirregolarità varie non connesse.