TERAMO – (alessandro misson) Sono una sessantina i sanitari della Asl di Teramo, medici, infermieri, operatori socio sanitari e personale amministrativo, fino ad oggi risultati positivi al tampone nell’emergenza Coronavirus. Si tratta del 15,6% dei contagiati rispetto al totale teramano di 385, una percentuale quasi dimezzata rispetto ai giorni scorsi. Il dato è stato analizzato questa mattina in sede di cabina di regia tra le massime autorità del territorio: dopo l’esplosione del caso al “Mazzini”, sarebbe in media con quanto sta accadendo nelle altre Asl italiane.
IL “MAZZINI”. Le infezioni causate dalla falla che si è creata nel reparto di Oncologia al “Mazzini” sono rimaste circoscritte. Una volta individuato cioè il problema, la Asl è intervenuta con le misure annunciate dal direttore generale facente funzione Maurizio Di Giosia e il contagio sembra sia stato contenuto. Gli altri 15-20 sanitari risultati positivi al Covid 19, così come sta avvenendo nel resto d’Italia, sono stati contagiati da contatti con parenti e familiari. Ad esempio c’è il medico della Asl di Teramo, risultato positivo dopo la moglie, anch’essa dottoressa, che lavora alla Asl d di Pescara. C’è il caso del medico giuliese infettato dalla moglie infermiera ad Atri. C’è il caso degli operatori sanitari del 118 che entrano direttamente in contatto con i sospetti positivi nel trasporto in ospedale. Per la Asl di Teramo si tratterebbe di contagi in qualche maniera “fisiologici”, ma comunque non superiori per percentuali al resto d’Italia. Dopo i primi 40 casi dell’ospedale “Mazzini”, nei giorni successivi non si è registrata un’impennata dei contagi come si poteva temere, segno che dopo la sbandata iniziale, i protocolli sono stati attivati e stanno funzionando.
I PROTOCOLLI. La direzione sanitaria della Asl li aveva chiesti per tempo ad ogni responsabile di dipartimento: un insieme di procedure operative per separare i malati Covid da quelli non Covid, per il ricovero, la diagnostica, l’organizzazione del personale, l’emergenza, la degenza e la cura dei malati in modo da tenerli ben separati, il coordinamento con il Reparto Infettivi e le aree e gli ospedali Covid 19. I dipartimenti ospedalieri si sono mossi più o meno all’unisono. L’esempio è il Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare diretto da Cosimo Napoletano: nonostante un caso di Covid scoperto nel reparto e proveniente da Oncologia, il protocollo è scattato e non ci sono stati ulteriori contagi. Altrove, dopo la macroscopica falla di Oncologia, non è andata alla stessa maniera, ad esempio in Medicina.
LA SANIFICAZIONE. Intanto nella notte sono state eseguite le operazioni di igienizzazione e sanificazione dei reparti coinvolti dall’epidemia interna all’ospedale di Coronavirus: il reparto di medicina, quello di oncologia, alcuni spazi dell’Utic nel seminterrato. Ha operato la società Pissta con sede a Castelnuovo Vomano, dotata di attrezzatura e personale specificamente formato per la sanificazioni di attrezzature, ambienti e superfici.
I TAMPONI PREVENTIVI. Anche alla Asl di Teramo sono in tanti ad aver risposto all’avviso pubblico – manifestazione d’interesse di Personale del comparto del ruolo sanitario e Oss per l’Emergenza Covid 19: cioè assunzioni temporanee per potenziare la risposta della sanità teramana di fronte alla pandemia. Infermieri, operatori sanitari, tecnici di radiologia, ieri mattina sono stati sottoposti a screening preventivo con un tampone: non appena avranno i risultati del test, saranno gettati nella mischia per combattere l’infezione nella sanità teramana.