Lega Pro verso la chiusura anticipata del campionato, il presidente Iachini d'accordo con lo stop

TERAMO – Questa mattina si è svolta in videoconferenza l’Assemblea dei Club di Lega Pro, la prima durante l’emergenza Covid-19. L’Assemblea si è svolta in un clima di commozione per il complicato momento che sta attraversando il Paese e per quanti, direttamente o indirettamente, sono toccati dal virus. Durante l’Assemblea sono stati illustrati e condivisi i primi risultati concreti che il Comitato di Crisi di Lega Pro ha conseguito, avvalendosi del supporto dei professionisti interni e dei consulenti di PWC TLS.I Club hanno manifestato la necessità di adottare il prima possibile misure che permettano la sostenibilità economica, a partire dallo svincolo sulle fideiussioni e la possibilità di accedere alla Cassa Integrazione in Deroga. Su quest’ultimo aspetto, in particolare, i Club chiedono al Governo, al Ministro Spadafora e al Ministro Gualtieri la possibilità di prevedere questo intervento nelle prossime misure che saranno varate.

I Presidenti hanno dato al Presidente Ghirelli mandato di rappresentare alla FIGC la specificità della Serie C, una Lega particolarmente in difficoltà in questo momento, soprattutto per quelle squadre che si trovano nelle aree del Paese dove il virus registra una maggiore diffusione. Difficile pensare di tornare a giocare in città sconvolte, pur avendo in grande cura le ragioni giuridiche. Questi due elementi vanno tenuti insieme.

Ho già rappresentato alla Federazione – dichiara Ghirelli al termine dell’Assemblea – le necessità e le istanze dei Club. È necessario trovare un punto di equilibrio tra le questioni etiche, le responsabilità collettive e la possibilità per le squadre della Serie C di continuare a spendersi in prima linea per quel calcio che fa bene al Paese. Abbiamo tracciato una linea comune sull’esigenza di riforme basate sul taglio dei costi ai fini della sostenibilità economica – prosegue Ghirelli. Il rischio è enorme per la C anche in relazione alla continuità aziendale”.

Il Presidente Ghirelli ha avuto inoltre mandato di proseguire la trattativa con l’AIC e con Aiac affinché si possa raggiungere una soluzione che richiede la consapevolezza che tutti devono fare grandi sacrifici in un momento di crisi così drammatica.

Nel corso dell’Assemblea, il Presidente ha ribadito che la priorità è la tutela della salute ed ha ricordato che la Serie C è stata la prima a fermare, lo scorso 21 febbraio, le partite nelle cosiddette zone rosse. Finché non ci saranno le condizioni sanitarie per giocare, come da indicazioni del Governo, non si scenderà in campo. Ghirelli ha citato le parole che il Presidente Infantino ha scritto all’omonimo calciatore della Carrarese per ringraziare i club di C e il loro impegno nel sociale, legato all’emergenza “Tu e i tuoi colleghi siete un punto di riferimento dei tifosi, dei bambini. Con le tante iniziative che attraverso i social diffondete, siete un esempio di educazione nei comportamenti che occorre tenere, perché la salute, il bene più prezioso che abbiamo, venga salvaguardata. La salute al primo posto, ieri, oggi e domani. La voglia e la speranza di tornare a gioire per un goal che entra in rete. Sta in questo binomio salute e goal, cioè paura e speranza il nostro agire di ogni giorno”.

 

In riferimento alla call conferenza odierna tenutasi tra il Presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli ed i rappresentanti delle società di terza serie, questo il pensiero del Presidente della Società Sportiva Teramo Calcio, l’ingegner Franco Iachini:

«Il campionato di Serie C non può riprendere, tecnicamente, per due ordini di ragioni. I calciatori, in queste condizioni, non possono aver preservato il tono muscolare acquisito prima di questa sosta che, peraltro, si preannuncia essere ancora lunga; le finestre di gioco disponibili, inoltre, da qui al prossimo 30 giugno, per completare il torneo, sarebbero insufficienti, con lo stress di scendere in campo con tempistiche troppo ravvicinate e con il senso precario di giocare, probabilmente a porte chiuse, soltanto per legittimare una classifica.

C’è un altro aspetto, poi, cui tengo particolarmente, quello della sanificazione degli impianti di gioco perché, come datori di lavoro, siamo assolutamente responsabili per la salute dei nostri dipendenti e collaboratori: questo comporterebbe oneri spaventosi per i club di terza serie, nettamente maggiori, in proporzione, rispetto ai sodalizi delle categorie superiori.

Ho percepito, da parte dei miei colleghi Presidenti, tanta preoccupazione e tristezza, con un esplicito riferimento all’etica e tutti, indistintamente, hanno sostenuto la medesima tesi: non ci può essere un solo benefattore per una squadra di calcio, drenando risorse preziose dalle proprie aziende. È stato chiesto un forte ridimensionamento dei costi di gestione, questo è il momento delle riforme. Se non dovessero mutare certe dinamiche, senza l’accoglimento di determinate richieste, gran parte delle società avranno serissime difficoltà nel reiscriversi, con un rischio fondato, purtroppo, anche per noi».