Trenta musicisti provano nell’auditorium del Conservatorio ma fino a due giorni fa test solo a distanza
TERAMO – Sì alle prove collettive in auditorium per il concerto di venerdì, anche se con le mascherine; no alle lezioni di musica e soprattutto alle sessioni d’esame in presenza, anche se altrove in Italia gli scrutini sono ripresi con dicenti ed iscritti in modalità faccia a faccia.
La fase tre dell’emergenza Covid deve aver causato qualche confusione (per non dire contraddizione) al Conservatorio “Gaetano Braga” di Teramo, impegnato per tutto il pomeriggio nelle prove generali del concerto “Braga per la Ripartenza” che dopodomani, venerdì 3 luglio, si terrà in piazza Martiri della Libertà alle 21,30.
Più che ripartenza, per il Braga è però una “falsa partenza”, almeno a guardare attraverso le vetrine dell’auditorium di via Noè Lucidi, dove questo pomeriggio erano in corso le prove generali dell’evento di dopodomani.
Una trentina di musicisti, tutti nella stessa stanza, senza i fiati, distanziati dalle sedie e con la mascherina, hanno suonato i pezzi dell’orchestra di circa quaranta elementi che venerdì sera riempirà di note la principale piazza cittadina in un evento in collaborazione con il Comune (che lo presenterà domani mattina).
Le prove in un primo momento si sarebbero dovute svolgere all’auditorium di Santa Maria a Bitetto (dove sono stati dirottati i soli fiati), i cui spazi sono solo leggermente più ampi dell’auditorium del “Braga” al piano terra di via Lucidi. Ma anziché all’aperto, le prove sono state eseguite al coperto, direttamente nella sede dell’istituto.
Dove pure all’ingresso campeggiano ben esposte le norme anti contagio da Coronavirus. Non ci si deve toccare. Si devono indossare mascherine e guanti. Bisogna mantenere la distanza interpersonale di un metro. Infine l’ingresso è consentito ad un massimo di X persone per volta. Valore X che però non viene esplicitato sul cartello all’ingresso.
E forse è proprio quel valore della capienza massima di persone sul cartello all’ingresso ad evitare l’idea dell’assembramento di tre decine di persone che suonano per ore nello stesso ambiente per le prove al chiuso di un concerto per la ripartenza post epidemia Covid 19 che si terrà all’aperto.
La contraddizione ce l’ha fatta notare anche qualche genitore degli iscritti al Conservatorio Braga. Che al momento – come buona parte delle scuole italiane – non ha ripreso l’attività per le lezioni per recuperare il tempo perduto durante il lockdown. Ma che a differenza della scuola pubblica, fino a 48 ore fa non ha neanche organizzato le sessioni d’esame in presenza che pure in altri conservatori italiani si sono svolte.
Ogni sessione d’esame prevede la presenza nella stessa stanza (ad esempio l’auditorium, tanto per stare sicuri) di cinque/sette persone tra docenti, commissione esaminatrice e il candidato. Ma gli esami del Braga, almeno fino a 48 ore fa, si sono svolti solo a distanza, tramite computer.
Motivazione: le norme anti contagio. Le stesse norme che però questo pomeriggio non hanno impedito le prove collettive in presenza.