Il presidente Polisini chiede alla politica di confermare le buone intenzioni del provvedimento
TERAMO – il Superbonus 110% è una bufala? E’ un riempitivo delle pagine dei giornali o un incentivo che può davvero rilanciare il settore edile e l’economia? Potrebbe essere tutto questo, secondo il presidente del Collegio costruttori Aniem Teramo, Fiorenzo Polisini, “ma le buone intenzioni si scontrano con una burocrazia e una classe politica che nemmeno sulle buone idee riesce a mettersi d’accordo“.
Il balletto attorno alla messa in pratica di quanto annunciato dal premier Conte, sta infatti ridimensionando la portata dell’incentivo: Il 19 giugno era atteso il provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate su cessione del credito d’imposta e sconto in fattura, il 19 luglio ci sarà la conversione in legge del decreto rilancio ma le centinaia di emendamenti stanno incidendo sull’abbassamento, per non dire dimezzamento, dei limiti di spesa per unità immobiliare, rendendo in molti casi antieconomica l’operazione per l’impresa esecutrice.
“Le imprese associate – continua Polisini – sono sommerse quotidianamente da richieste di preventivi alle quali non è possibile rispondere perchè non esistono gli strumenti per farlo e intanto i cantieri sono fermi, i lavori futuri difficili da stimare e tutto ciò addirittura sta producendo l’effetto opposto perché di fatti sta bloccando anche quegli interventi programmati con le vecchie agevolazioni fiscali, il privato infatti ha fermato tutto con l’obiettivo di sfruttare l’agevolazione più conveniente.”
“Chiediamo alla politica – è l’appello dell’Aniem -, a partire dai rappresentanti abruzzesi, di non rovinare una normativa così importante ma di renderla effettivamente fruibile, consentendo alle imprese di monetizzare in tempi ragionevoli il credito d’imposta ceduto dai committenti, di prevedere un quadro normativo chiaro e una proroga almeno fino al 31 dicembre 2022 per tutti gli immobili, solo così tale incentivo sarà capace di produrre gli effetti sperati e non essere ricordato come l’ennesima bolla di sapone prodotta dal Governo”.