L’assemblea dell’Assi indica all’unanimità l’ex primo cittadino di Civitella. Ma poi si torna a litigare
TERAMO – E’ Mario Tulini, ex sindaco di Civitella del Tronto e attuale consigliere comunale in quel comune, il nuovo delegato dei sindaci dell’Assi teramano all’Ersi, l’organo di controllo del Sistema idrico integrato e dunque anche della Ruzzo Reti.
La sua nomina è il primo segno di un possibile (anche se poco probabile ancora, visto lo sviluppo della seduta) ‘armistizio’ tra sindaci contrapposti e tra alcuni sindaci e la governance della società dell’Acquedotto. La candidatura, dopo è arrivata dal presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura, in apertura di seduta: dopo l’endorsement fatto nella accalorata conferenza stampa di qualche giorno, è tornato a proporre il nome di Tulini dopo aver consultato i sindaci.
E i sindaci hanno confermato la condivisione del candidato unico, votandolo all’unanimità dei 32 sindaci presenti, fatta eccezione per le astensioni dei primi cittadini di Montorio, Giulianova e ovviamente Civitella del Tronto.
“La sua candidatura parte dal basso – ha detto Di Bonaventura – volontà di noi sindaci di poterci ritrovare, dimostrazione della la maturità che dobbiamo avere nell’affrontare questo tema, ricordando che l’acqua è un bene pubblico e che sappiamo tutti che la Ruzzo Reti è in uno stato comatoso, ma per arrivare a rimetterlo in bonis c’è bisogno di tempo e di un percorso condiviso“.
L’approvazione all’investitura di Tulini è arrivata anche dal sindaco più critico, Gianguido D’Alberto: “Bisogna ricentrare l’assemblea sul piano istituzionale – ha detto il primo cittadino di Teramo -, ragionare tra noi sindaci sul presente e sul futuro della gestione, perché è importante la separazione tra momento istituzionale tra i sindaci e poi la sfera societaria: siamo sindaci e al tempo stesso soci, so che è difficile separare le due sfere ma dobbiamo interpretare entrambi. Quanto a Tulini, va bene, è indirizzo auspicabile, è davvero ‘novità'”.
“Bisogna stare attenti, evitare gli sprechi e io farò questo – ha detto Tulini appena insediato -, per me esiste un arcobaleno: noi qui dentro siamo multicolori ma non dimentichiamo le persone che ci hanno eletto. Ricomincerò da dove mi sono fermato, perché non vanno avanti le nuove captazioni, le centrali idroelettriche, fermare gli sprechi: non sono abituato ad assecondare le porcherie, sarà severo su questo e solo se sarete d’accordo su questo io andrò avanti, sennò mi fermo“.