Assemblea dei lavoratori questa mattina a Tortoreto dopo i tre giorni di sciopero. Domani presidio
TORTORETO – “L’obiettivo è arrivare al Ministero dello Sviluppo economico perché è incomprensibile, prima ancora che inaccettabile, che un’azienda come questa, gestita dal fondo Carlile, che ha lavoro, che fa utili, che va bene, abbia deciso di chiudere questo stabilimento, lasciando a piedi 155 lavoratori”. Così Mirco D’Ignazio, segretario generale della Fiom Cgil, che coordina il presidio dei lavoratori, all’indomani dell’indizione dello sciopero di tre giorni
La prima assemblea dei lavoratori si è tenuta questa mattina nello stabilimento di contrada Salinello, a Tortoreto: sono state ripercorse le tappe di questa brevissima decisione aziendale, arrivata come un fulmine a ciel sereno, in considerazione del fatto che il fatturato è buono, che le commesse ci sono e nulla faceva presagire in una una decisione simile.
La Rsu, la FIM CISL e la FIOM CGIL di Teramo, hanno immediatamente proclamato lo sciopero fino a sabato 1° agosto alle ore 6. Domattina, dalle 10 alle 12 si terrà un presidio di lavoratori con una conferenza stampa.
“Questa azienda porta reddito al territorio – ha concluso D’Ignazio – e non si può assistere alla sua scomparsa senza nessun intervento della politica locale che adesso dovrà impegnarsi a portare questa vertenza al tavolo del ministero dello sviluppo economico“.