Gli sviluppi dell’Operazione ‘Pesha’ della squadra mobile di Teramo: si contesta l’associazione mafiosa
TERAMO – Mentre restano in carcere i cittadini nigeriani arrestati circa un mese fa nel corso dell’inchiesta ‘Pesha’ della squadra mobile della questura di Teramo, sono sempre in corso le ricerche di 4 dei destinatari delle ordinanze di custodia cautelare ancora irreperibili.
Per tutti la contestazione è quella di ‘associazione di tipo mafioso’ (leggi qui)
A conferma della pericolosità dei soggetti coinvolti nell’inchiesta, nei giorni scorsi (più precisamente lo scorso 12 agosto) ai 15 sottoposti a fermo di polizia giudiziaria nell’Operazione Pesha (poi convalidati con custodia cautelare in carcere e tutti sono ancora detenuti) è stata notificata una seconda ordinanza di arresto, sempre del gip del tribunale dell’Aquila, perché affiliati dell’associazione di tipo mafioso denominata ‘Supreme Eiye Confraternity (SEC)’ o ‘EIYE’, sodalizio radicato in Nigeria, ma diffuso in molti Stati europei ed extraeuropei, equiparato per struttura e forza intimidatoria alle mafie tradizionali: