Proprio nella stagione del protocollo ‘Movida sicura’ l’esplosione delle violenze notturne
ALBA ADRIATICA – Le coltellate della scorsa notte hanno segnato forse un punto di non ritorno. Ma è paradossale che per far smuovere le istituzioni e individuare forme di prevenzione piuttosto che di repressione una volta accaduto il fatto grave, sia servito un episodio di sangue.
La sindaca di Alba Adriatica, Antonietta Casciotti, ha chiesto e ottenuto la convocazione di un tavolo urgente del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della prefettura: si terrà domattina, alle 11, nel palazzo di Governo a Teramo. Ma forse è tardi, perché i buoi sono già scappati dalla stalla. L’impotenza delle forze dell’ordine, che pure hanno organizzato controlli e vigilanza (con carabinieri anche in abiti civili, e la questura ha rafforzato la Volante Mare proprio con sede ad Alba), sta tutta nella impossibilità di prevenire gli episodi (siamo alla quarta rissa di un certo rilievo a cavallo di Ferragosto), nel completo fuori controllo delle bande di minorenni senza regola, la drammatica diffusione dell’alcol tra i giovanissimi, ragazzi e ragazze senza distinzione.
La sindaca Casciotti parla di “fenomeno inedito in queste dimensioni ed a queste latitudini”, e accusa “il degrado culturale di cui è vittima la nostra società. La miscela di disagio ed inquietudine è un cocktail esplosivo che trova il proprio detonatore nell’abuso di alcol e nell’uso di sostanze stupefacenti“. Ed è clamoroso che questa accada proprio nell’attualità del protocollo operativo ‘Movida Serena’, “volto alla sana gestione del divertimento notturno“.
Ma i due giovani feriti gravemente la scorsa notte sanciscono il fallimento di questi tentativi. “L’Amministrazione – aggiunge la sindaca di Alba Adriatica – ha ambito con tutte le sue forze a far si si sviluppasse come non mai un livello di responsabilità collettiva, comune e condivisa. Pur conscia delle difficoltà e dei propri limiti ha promosso eventi culturali di grande qualità, rafforzato i presidi di sicurezza, portato alla condivisione della strategia turistica gli operatori di settore. Ha promosso la cultura del sano divertimento con ogni strumento a sua disposizione. Ma tutto questo non è evidentemente stato sufficiente. Servono ulteriori sforzi da parte di tutti. Servono investimenti pubblici e privati e la presa di coscienza, non più procastinabile, del fatto che tutti siamo responsabili in solido. E che solo insieme, con scrupolosa lealtà, è possibile invertire la rotta. Alba Adriatica non merita questo. L’ ospitalità, l’accoglienza e l’operatività dei suoi imprenditori, la dedizione dei suoi cittadini, la presenza dei tanti turisti raccontano altro e la responsabilità dei tanti non puo’ essere messa in discussione dalla irresponsabilità di chi pone in essere condotte che non tutelano la salute e la sicurezza dei giovani”.