Lezioni a distanza per tutti dal 28 ottobre e fino alla fine delle validità del Decreto Conte
L’AQUILA – “Sospensione delle attività scolastiche in presenza alle superiori, rimettendo in capo alle Autorità Scolastiche la rimodulazione delle stesse, con ricorso alla didattica digitale a distanza“. Lo prevede un’ordinanza firmata dal governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, che impone modalità a distanza anche per le “attività di formazione delle università“.
Per quanto riguarda le scuole superiori, il provvedimento dispone che “la didattica in presenza continui ad essere effettuata a vantaggio degli alunni a vario titolo portatori di disabilità” o “in ragione di riconosciuta condizione di necessità“. Le misure in questione sono valide dal 28 ottobre “sino al termine di vigenza del Dpcm del 24 ottobre“.
“Ho firmato l’ordinanza con la quale il Comitato tecnico scientifico regionale e il CREA sin da venerdì avevano suggerito l’opportunità di passare alla Didattica a Distanza per le scuole secondarie superiori (con esclusione dei disabili e di altre motivate situazioni di necessità), nel testo proposto e condiviso dall’Assessore alla Salute e dal Dipartimento. Una misura che si è resa necessaria per ridurre le situazioni di assembramento e di conseguente, potenziale, contagio. Non ho aggiunto la seconda misura suggerita, che chiedeva la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi (escluso alimentari e servizi essenziali), perché questa misura era stata pensata prima che il Governo Conte emanasse l’ultimo DPCM. Con il DPCM, infatti, Conte ha praticamente chiuso un numero importante e significativo di attività, con un regime orario che produce un ‘coprifuoco’ di fatto, seppur non dichiarato“, questo il commento del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Marsilio spiega che “con il Governo ci siamo confrontati tutta la giornata di sabato scorso: le Regioni avevano chiesto, tutte insieme, di ‘destra’ o di ‘sinistra’, di consentire l’attività di ristorazione fino alle ore 22, ed espresso forti perplessità sui criteri che portavano alla chiusura di palestre, cinema, teatri, piscine. Purtroppo, la notte stessa il Presidente Conte ha firmato il Decreto senza tenere conto di queste richieste che venivano da tutte, ripeto: tutte, le Regioni italiane. Avendo quindi chiuso moltissime attività, non ho ritenuto necessario chiedere al mondo produttivo e del commercio un ulteriore sacrificio. Avrei preferito, seguendo il consiglio dei nostri tecnici e scienziati, di gran lunga ‘sacrificare’ un giorno di apertura alla settimana per i negozi dei centri commerciali, che vedere ridotti alla disperazione e alla paura di non farcela migliaia di attività legate al tempo libero, alla cultura, alla gastronomia, allo sport (con tutte le filiere che ne derivano).
“Il Governo si è assunto la responsabilità di queste scelte, esercitando i poteri in suo possesso. Mi auguro che domani stesso il Consiglio dei Ministri approvi un pacchetto di misure economiche efficaci e rapide, per rimborsare e indennizzare tutti quanti sono stati colpiti dalle restrizioni e vedono compromesso il loro futuro. Ne va della coesione sociale e del senso di giustizia che è alla base della convivenza civile“.