Arriva con ritardo ma era prevista la ‘mossa’ di Gavioli della Comir. Il sindaco minimizza
TERAMO – E’ un problema ereditato dal passato sì, ma averlo trascinato fino ad oggi senza mai affrontarlo ‘di petto’ e per di più quando c’era una curatela giudiziaria e non un socio privato come oggi, ha soltanto rinviato l’esplosione del bubbone: adesso la Comir srl, nuovo socio del Comune nella Teramo Ambiente, pretende il pagamento dei cosiddetti crediti inesigibili.
La ‘mossa’ del socio privato – leggi Stefano Gavioli – potrebbe far capire anche il perché del cambio dell’amministratore delegato Enrico Prandin, che aveva lavorato di mediazione finora per trovare la composizione del contenzioso avviato ai tempi dell’amministratore delegato Pietro Pelagatti: evidentemente l’accordo sulla transazione non piaceva alla proprietà che lo aveva nominato e da qui la risoluzione del rapporto e, per di più, l’attacco frontale al socio di maggioranza, l’amministrazione comunale di Teramo.
Il sindaco, presente alla riunione del Consiglio di amministrazione di ieri sera con il sostegno della dirigente dell’ufficio legale, tende a minimizzare la situazione e a dire che si tratta di “un rapporto di dialogo sereno, nella differenza di posizioni per raggiungere l’obiettivo principale: cioè dare continuità futura, attraverso due strade, o la gara a doppio oggetto o l’ipotesi di una a società integralmente pubblica“.
I dipendenti sono preoccupati dopo aver sentito ‘voci alte’ nella discussione: “I toni non sono stati alti ma chiari, sereni, nel rappresentare le posizioni e io ho ribadito qual è l’obiettivo, ovvero una transazione funzionale per il futuro, per chiudere una partita lasciata aperta, drammatica, con un buco di 4 milioni, secondo una gestione scellerata della Teramo Ambiente nel passato“.
Ascolta l’intervista al sindaco Gianguido D’Alberto.