Domenica al Mazzini il vaccino ai ‘prescelti’: sono 33 per Asl e 3 anziani della ‘De Benedictis’

L’ospedale teramano prescelto come punto di somministrazione unico. In totale 135 persone

TERAMO – Sono 33 gli operatori sanitari di ciascuna Asl regionale prescelti per la vaccinazione simbolica di domenica prossima, 27 dicembre. Saranno loro, oltre a 3 anziani ospiti della casa di riposo De Benedictis, a testare tra i primissimi italiani il vaccino anti Covid della Pfizer. L’antidoto sarà somministrato domenica prossima all’ospedale Mazzini di Teramo, secondo un programma concordato tra il Direttore del Dipartimento regionale Sanità, Claudio D’Amario, la Dirigente del Servizio Farmaceutico regionale, Stefania Melena, il Direttore generale

della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia e il Direttore sanitario dell’azienda sanitaria Maurizio Brucchi, che questa mattina hanno effettuato un sopralluogo all’ospedale Mazzini di Teramo.

“Uno sforzo organizzativo importante, messo a punto a cavallo del Natale, per arrivare pronti ad un appuntamento storico, che ci porterà finalmente a intraprendere il percorso verso la fine dell’incubo Covid 19”, ha sottolineato l’assessore Nicoletta Verì. 

Secondo il piano tecnico-logistico elaborato, sarà il reparto di cardiologia, al piano terra del 2° Lotto dell’ospedale Mazzini, il luogo del “Vaccino Day”. I rappresentanti di tutte le categorie sanitarie, medici, infermieri e operatori socio sanitari provenienti dalle 4 Asl  abruzzesi, in totale 132 persone, assieme ai 3 ospiti della De Benedictis, saranno vaccinati a scaglioni di tre gruppi in orari diversi, dalle 10:30 alle 15. A distanza di 21 giorni, poi, riceveranno il richiamo vaccinale.

“Mi onora particolarmente che la Regione Abruzzo abbia scelto l’ospedale di Teramo per celebrare una giornata così importante – rimarca il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia  – si tratta di un evento importantissimo che, iniziando nello stesso momento in tutti i Paesi dell’Unione Europea, ha anche un grande significato simbolico di unione e di forza; quelle che ci servono per proteggere i nostri cittadini da un virus così insidioso”.