Ecco come il Ruzzo ‘scova’ le perdite d’acqua con il satellite

Il ricorso alla tecnologia Sar ha permesso di individuare e recuperare le ‘falle’ nelle condotte su 600 km di rete

TERAMO – Le onde radar satellitari come un moderno rabdomante per cercare nel sottosuolo le perdite d’acqua. E’ il nuovo sofisticato strumento utilizzato dalla Ruzzo Reti per risolvere in un mese quello per cui fino a poco tempo fa sarebbero stati necessari anni: individuare la dispersione di acqua dalle condotte per recuperarle.

Il progetto, che si fonda sul ricorso alla tecnologia SAR, molto precisa nell’individuazione delle perdite, è stato ‘testato’ in una prima fase su circa 600 chilometri di territorio della Val Vibrata, nella zona ‘terminale’ dell’acquedotto, compresa tra 14 comuni da Civitella del Tronto a Martinsicuro, da Campli a Colonnella, da sempre più esposta a criticità.

Le perdite segnalate dal satellite sono state poi individuate, e, dove necessario, sottoposte ad accertamento, dalle squadre di tecnici della Ruzzo Reti che hanno lavorato sul territorio con strumenti all’avanguardia. Gli esiti di questo progetto pilota non si sono fatti attendere, consentendo all’acquedotto del Ruzzo di recuperare un quantitativo d’acqua importante.

Prima dell’estate prenderà avvio la seconda fase del progetto, che interesserà altri 1.000 chilometri di rete idrica. A ricerche concluse l’intera rete idrica dell’acquedotto del Ruzzo risulterà migliorata, priva di dispersioni idriche occulte e con un recupero di acqua che, in vista dell’estate e dei maggiori consumi registrati (anche a causa della pandemia da Covid-19) farà registrare risultati di grande convenienza.

La campagna di ricerca perdite occulte di acqua – scrive l’Acquedotto in una nota – rientra nell’attività della nuova governance della Ruzzo Reti che, con investimenti mirati, continua a migliorarsi nel campo del telecontrollo, del monitoraggio della qualità delle acque ed ora anche nel campo della ricerca perdite con tecnologia SAR (da satellite)“.