Il Covid… cambia anche le regole della campagna elettorale. Non sono piaciute le sue ‘avances’ a Ginoble
ROSETO – Alessandro Recchiuti e la Lega (e il centrodestra) sempre più lontani, Recchiuti e Ginoble sempre più… vicini? Nella politica mai dire mai, ma quello che succede a Roseto in vista delle elezioni amministrative di autunno è sicuramente singolare e in un certo senso originale: si scopre infatti che, forse perchè siamo in un’epoca.a ‘tuttosocial’ che ha impigrito perfino le campagne elettorali e rarefatto i contatti peggio del Covid, le candidature di propongono mica soltanto ‘virtualmente’ ma addirittura in ‘vivavoce’….
Lo afferma il parlamentare e coordinatore regionale della Lega Luigi D’Eramo, che oggi ha pronunciato il ‘de profundis’ per una eventuale proposta a sindaco dell’attuale vicepresidente della Provincia. Recchiuti viene accusato da D’Eramo di soffrire di “schizofrenia politica intollerabile”, per aver esternato il suo pensiero di un possibile accordo con Tommaso Ginoble, “alla luce di una candidatura unitaria in rappresentanza della coalizione di centrodestra: beh, a questo punto – dice D’Eramo – siamo noi a non voler in alcun modo accettare il suo progetto”.
Ed è qui che ‘svela’ il retroscena della proposta ‘unitaria’ di candidatura in vivavoce: “Sulla sua figura si era trovata un’intesa tra i coordinatori regionali dei tre maggiori partiti, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che peraltro era stata comunicata in vivavoce allo stesso Recchiuti, cominciando anche ad entrare nel vivo di temi, programmi, liste, organizzazione. Giova ricordare che è stato lui a mettere a disposizione la proposta di candidatura che abbiamo vagliato e su cui si è trovato un accordo di massima. Stupisce, alla luce di tutto questo, che Recchiuti possa addirittura nutrire dubbi o paventare persino lo scenario diametralmente opposto di un accordo con Ginoble, come egli stesso dichiara. Ritengo che poter essere il candidato del centrodestra, per giunta unitario, sia un enorme onore per un esponente politico, ma è altrettanto vero che ciò comporta un’assunzione di responsabilità non negoziabile“.
Il parlamentare di Salvini è deciso a cambiare strada dopo “le incertezze di Recchiuti e le sue prese di posizione scomposte, a cui non è affatto nuovo – scrive ancora D’Eramo -. La Lega è un partito altamente coeso, aperto al suo interno, che si confronta, ma poi decide. E, soprattutto, parla sempre con una voce sola, senza infingimenti. Questi valori non possono essere infangati da nessuno, men che meno da chi si candida a rappresentare una comunità importante come quella di Roseto”.