Il mezzo di soccorso imbottigliato nel traffico dei mezzi (anche in retromarcia) che devono consegnare le merci. Dopo il ricorso di Vanilla accolto dal Tar il Comune temporeggia
TERAMO – Un’altra mattina di ordinario caos in via Savini e non soltanto per l’ennesimo mezzo pesante costretto a una rischiosa retromarcia per riuscire dal dedalo di questa zona della città dopo aver scaricato i materiali. La rimozione dei due stalli per il carico e scarico di fronte alla pasticceria Vanilla è tornata a mettere in crisi una delle zone più densamente ‘popolate’ di attività commerciali che dall’approvvigionamento di materiali e materie prime dipendono quotidianamente.
Il risultato è che mezzi pesanti e furgoni sono costretti a fermate improbabili anche in doppia fila, che rendono difficoltoso se non impossibile il transito del bus del trasporto pubblico ma anche, come successo questa mattina, quello di un’ambulanza del 118 in intervento di soccorso. Il mezzo di emergenza ha dovuto fare marcia indietro e percorrere come ‘piano B’ via Cirillo e allungare il suo tragitto di arrivo sul paziente da soccorrere. E’ plausibile tutto questo?
E cosa accadrà tra un pò dalla paventata chiusura di via Sant’Antonio, destinata a diventare isola pedonale, con conseguente eliminazione dei posti auto? Il Comune, incassato il no del Tar sull’istituzione del carico e scarico dinanzi a Vanilla (su ricorso del titolare della pasticceria), ancora non decide cosa fare. Nel frattempo non c’è una zona di carico e scarico se non a centinaia di metri dai negozi più importanti (in zona ci sono anche una rivendita di biciclette e una farmacia oltre a diverse attività di ristorazione) e puntualmente ogni mattina si registra un inferno che rende difficile il lavoro dei commercianti.