Il botta e risposta tra Filcams Cgil e Commissario straordinario. “Nessun rapporto tra noi e le dipendenti: è la Pap il loro datore di lavoro”
TERAMO – Con molta probabilità si trasferirà sul piano legale, con tanto di denunce, la querelle tra il sindacato Filcams Cgil e il Commissario straordinario della Asp1, Roberto Canzio, sullo spinoso argomento del mancato pagamento degli stipendi alle lavoratrici della case di riposo, De Benedictis compresa.
A dirlo a chiare lettere è lo stesso Canzio che replica alle ennesime accuse del sindacato – che ha deciso di adire le vie legali senza escludere i decreti ingiuntivi – sostenendo di essere costretto ad un’azione del genere per difendere l’immagine dell’Azienda che lui dirige: “Che l’immagine dell’Azienda risulti pesantemente danneggiata – è il parere di Canzio – è evidente, e se già prima c’era l’intenzione di adire le vie legali, adesso si sta valutando l’azione che andremo ad intraprendere. Danni di immagine e in termini anche di possibile operatività, quelli arrecati alla Asp1, che sono più pesanti perfino della situazione debitoria dell’Azienda“.
Il commissario replica alla Filcams Cgil sintetizzando in tre punti la sua reazione: è stata la Cgil, dice, a chiedere un tavolo di confronto permanente prima al commissario e poi al prefetto, tavoli entrambi organizzati e poi abbandonati dal sindacato; Canzio dice di “continuare a lavorare a testa bassa, concretamente e non a chiacchiere e a colpi di conferenze stampa, per spuntare i 3 milioni di rimborsi Covid attesi, e oggi anche stanziati, dalla Regione“; infine, la questione stipendi: i 5 mesi che le lavoratrici devono prendere sono arretrati che risalgono a prima del dicembre del 2020. “In modo corretto va detto che, dall’insediamento dell’ultimo Consiglio di amministrazione (quello presieduto da Elisabetta Cantore e costituito da Alberto Covelli e dal sottoscritto) e poi dall’insediamento commissariale, a partire dal dicembre 2020 ogni mese puntualmente la Pap ha ricevuto e riceve dall’Asp1 la fattura per il regolare pagamento di una mensilità. Del resto non è veritiero, come il sindacato lascia intendere, che esista un rapporto diretto delle lavoratrici con la Asp: il rapporto diretto lo hanno con l’azienda di cui sono dipendenti, quindi con la Pap che è il loro datore di lavoro. Su questo possono essere le stesse lavoratrici, e la stessa Pap, a dire se è vero o non è vero, che dal dicembre 2020 non sia stata pagata una sola mensilità. Nel caso servisse, la prova sta nel fatto che da allora ad oggi la posizione debitoria dell’Asp nei confronti della Pap non è aumentata di un solo centesimo. Quanto manca ancora all’appello, in termini di mensilità, è il pregresso ed è antecedente alla data del dicembre 2020 di cui sopra“.
Leggi qui la replica del commissario straordinario Canzio al sindacato Filcams Cgil