La coop Polis annuncia lo slittamento del pagamento e si appella alla Regione. Il personale mensa ha un arretrato di 5 mesi. Intanto alla De Benedictis si assume e gli anziani giocano anche a pallamano
TERAMO – Non c’è pace per i soci-lavoratori delle cooperative che prestano i loro servizi per le case di riposo dell’Azienda per i servizi alla persona numero 1 di Teramo, Nereto e Civitella del Tronto. Se a tutti è nota la battaglia sindacale condotta per il saldo degli emolumenti di 5 mesi arretrati (che ‘matureranno’ alla data dal 31 agosto) dei dipendenti del servizio mensa della casa di riposo ‘De Benedictis’ di viale Crispi, e ben presente lo stato di dissesto cronico, non è che altro personale, nello specifico gli operatori socio sanitari e i fisioterapisti, ‘navighi’ nell’oro. Anzi, anche loro sono alle prese con il patema d’animo ogni volta che si tratta di dover incassare uno stipendio.
L’ultima in ordine di tempo arriva dalla cooperativa Polis, che ha reso noto che non è riuscita a pagare lo stipendio del mese di luglio 2022 nel periodo previsto, perché persistono ancora difficoltà economiche. Addirittura, l’amministrazione prevede il saldo entro… domenica prossima, 4 settembre…
La stessa cooperativa sarebbe tornata a sollecitare, in virtù di principale operatore economico più esposto nei confronti della Asp1 di Teramo, sia la Regione Abruzzo che tutti coloro che possano avere voce in capitolo e ruolo per sanare nel più breve tempo possibile, e in maniera definitiva, la situazione di precarietà. La situazione insomma continua a non essere delle migliori e soprattutto sempre ricca di incertezza.
Incertezza che sembra però non coinvolgere più di tanto l’amministrazione della Asp1, retta da un commissario regionale, visto che di recente sono state diverse le immissioni di personale chiamato a prestare servizi tra i più disparati e ‘originali’, all’interno della casa di riposo De Benedictis di viale Crispi. Dove gli anziani sembrano non risentire della situazione di incertezza, grazie alla professionalità dei personale, ma anche per il fatto che sarebbero impegnati nelle ore di svago a prendere addirittura confidenza con la… pallamano.
In questo clima di precarietà, sul quale di recente sono tornati anche diversi protagonisti della politica regionale di opposizione, ci sono però sempre di mezzo le famiglie. E con l’avvicinarsi della data delle elezioni politiche del 25 giugno, c’è anche chi, tra il personale, si dichiara pronto a clamorose proteste ai seggi, protestando con l’astensione dal voto.