Si è spento all’età di 90 anni: fu alpinista e sciatore, dirigente sportivo e fondatore del Cai e del Soccorso alpino a Teramo. I funerali mercoledì a Sant’Antonio
TERAMO – Con la scomparsa di Antonio ‘Tonino’ Marramà, oggi all’età di 90 anni, si chiude un capitolo di spessore della storia della montagna, teramana e non solo. Non soltanto storia dell’alpinismo, perchè Tonino, uno degli eredi del medico, fotografo e già direttore provinciale della Poste, Gabriele, fu tra i primissimi e attivi promotori della frequentazione della montagna, in particolare quella del versante teramano del Gran Sasso. Grande camminatore, appassionato delle lunghe passeggiate per raggiungere posti isolati dove si poteva immergere nelle bellezze naturali dell’area montana, Tonino si prodigò non solo nella nascita, a Teramo, del Cai e della stazione del Soccorso Alpino di Teramo (alla chiusura di quella di Pietracamela), ma anche per tracciare e segnalare i sentieri, istituire una linea di trasporto pubblico domenicale tra il capoluogo e Pietracamela, con la ditta Aprati e Trentini, che fu una svolta, negli anni ’50: grazie al sostegno dell’ente provinciale del turismo, il bus, sia d’inverno che d’estate, fu il mezzo con il quale tantissima gente si avvicinò alla montagna teramana.
All’alpinismo si avvicinò subito, in gioventù. Sale al Corno Piccolo per la prima volta, dal versante nord per il canale Abbate-Acitelli, nell’agosto del 1948, a 16 anni e l’anno dopo era sul Corno Grande, raggiunto dal Passo del Cannone. Alle prime salite alpinistiche lo ‘iniziò’ Gigino Muzii, che gli regalò una corda da 14 millimetri e 40 metri di canapa di manila: fu la sua amica fedele per le escursioni in compagnia di amici e volti storici teramani come Peppino Di Eugenio e Sergio Lucchese e l’industriale pescarese Giggetto Barbuscia, scalatore del K2. Le vie in arrampicata diventano a lui famigliari, grazie anche alla partecipazione della guida alpina Pasquale Iannetti, al quale affidò la stazione del Soccorso alpino e con cui organizzò uno dei primi corsi di introduzione all’alpinismo al Rifugio Franchetti.
Da sciatore, Tonino Marramà fu tra i fondatori del Gast (Gruppo Alpinisti Sciatori Teramani), di cui divenne presidente nel 1965. E sempre nello sport fu protagonista da dirigente: presidente della sezione Cai di Teramo nel 1971, giudice Fidal dal 1961, giudice FISI, segretario provinciale Coni dal 1964, consigliere regionale Coni dal 1966. La passione la tramanda al figlio Alessio, socio della Sezione CAI dal 1971, aiuto istruttore nei corsi di introduzione all’alpinismo negli anni ’80, volontario del soccorso alpino dal 1985 e fino ai primi anni del ’90, ma anche le figlie Lella e Barbara frequentano la montagna.
La sua vita oggi diventa la nostra storia e per chi conosce l’ambiente e la montagna teramana, a lui può soltanto tributare il ringraziamento per averla rispettata e valorizzata. Il nostro abbraccio va ai figli Lella, Alessio e Barbara, ai suoi splendidi nipotini Alessia, Alice, Otto e Leone. I funerali si terranno mercoledì alle 14:45 nella chiesa di Sant’Antonio.