E’ polemica sui bilanci. Il sindaco esalta i numeri del primo ‘consolidato’ della partecipata in house (approvato con 19 voti) e torna ad attaccare la governance dell’Acquedotto sul giallo della tariffa ridotta
TERAMO – Si incrociano in consiglio comunale la disfida sulla Ruzzo Reti sulla Teramo Ambiente, società dove maggioranza e opposizione giocano il loro confronto politico senza esclusione di colpi. E se nell’assemblea dei sindaci dell’Acquedotto il primo cittadino di Teramo e altri 13 mantengono posizioni di forte critica sulla governance in carica, nell’assise civica a mantenere i ruoli di difensori d’ufficio della gestione dell’ente sono parte dei consiglieri di opposizione.
Trasformazione in house della municipalizzata dell’igiene ambientale da un lato, bilancio e riduzione della tariffa dell’acqua del 10% dall’altro, sono gli argomenti più gettonati per pungolare l’avversario politico. C’è il karma del consigliere Luzii, al quale proprio non va giù l’operazione di acquisto delle quote del privato da parte del Comune, che ricorre a numeri e arzigogolati riferimenti di gestione aziendale, per (ri)dire, in soldoni, che la trasformazione in house è stata “scelta scellerata” della maggioranza (del valore di 2,4 milioni) e che “presto i teramani saranno chiamati a doversi ‘cappiare’ le tasche per pagare i debiti della TeAm“.
L’occasione è fornita dal consiglio comunale che ha visto discutere e poi approvare (con 9 voti favorevoli, 9 contrari e un astenuto), il primo bilancio consolidato della partecipata al 98% del Comune di Teramo dopo il passaggio in house. Il sindaco, facendo ricorso anche a toni aspri in risposta a considerazioni un pò sopra le righe del consigliere di ‘Futuro In’, Franco Fracassa, ha volutamente riportato il discorso alla Ruzzo Reti, per scrivere un paragone tra i diversi atteggiamenti rispetto alla discussione e all’approvazione de bilanci: “Nessuno si chiede come mai un documento importante come il bilancio venga approvato senza la presenza del 40% delle quote, di quei sindaci che ormai si sono arresi nel dire che tanto la situazione al Ruzzo non cambierà più“. D’Alberto ha aspramente criticato l’argomento del giorno, ovvero l’annuncio della riduzione della tariffa dell’acqua del 10% che il presidente dell’Ersi, in audizione alla Commissione d’inchiesta regionale, ha rivelato non essere stata autorizzata al Ruzzo: “Fatto grave annunciarlo – ha commentato il sindaco di Teramo – sapendo di non essere stati autorizzati, soprattutto nella condizione in cui si trova l’Acquedotto, cioè di non aver mai spiegato perché fa pagare 50 centesimi al metro cubo in più. Ecco, avremmo gradito prima la restituzione di queste somme prima di ascoltare della riduzione della tariffa, ancora da dimostrare“.
Alle accuse di Fracassa sull’assenza all’assemblea dei sindaci del Ruzzo per l’approvazione del bilancio, D’Alberto ha replicato ribadendo di aver ricevuto in posta la relazione dell’Ersi su quel bilancio all’indomani della sua approvazione: “Un altro fatto gravissimo – ha aggiunto il sindaco -, soprattutto perchè l’Ente d’ambito chiede all’acquedotto di presentare un’analisi dei crediti verso i clienti di circa 51 milioni di euro iscritti in bilancio, 41 dei quali scaduti, volendo conoscere anno di riferimento e possibilità di recupero. Peccato, però, che quel bilancio è stato già approvato… Ecco perché quell’annuncio di riduzione della tariffa del 10% è stato improvvido senza avere un bilancio in sicurezza: quando conosceremo i dati, credito per credito e potremo valutare se il bilancio è in sicurezza, allora ci sederemo a un tavolo in assoluta serenità“.
Diverso è il discorso sulla TeAm, ha spiegato D’Alberto: “La trasformazione in house, la più grande e coraggiosa operazione della storia di questa città, ha portato a un bilancio, nonostante tutto, chiuso in positivo, certificato da revisori dei conti. E se ripensiamo a quello che ci scriveva la Corte di conti negli anni tra il 2010 e il 2015 sui debiti e i crediti tra teAm e Comune, non si tratta di avere il torcicollo e girarsi indietro per attribuire colpe: è pacifico che non si tratta di situazioni che ho trovato io ma che ha creato lei, consigliere Fracassa, lei e la sua amministrazione dell’epoca: lei oggi viene a fare le pulci a noi, lei che viene da amministrazioni in cui l’assessore al Bilancio gestiva bilancio senza rendiconto consuntivo, quando vigeva il sistema dei veti incrociati, dove il Comune non poteva fare rilievi alla Team perché era esso stesso a creare il problema, Io fossi nel suo gruppo una discussione di questo tipo non la porterei in Consiglio…”.
E per rispondere a Luzii, “l’amministrazione comunale si è assunta la responsabilità di prendere il toro per le corna – ha aggiunto D’Alberto -, dando soluzione alla questione debiti/crediti, iscrivendo a bilancio una somma di 1,5 milioni di euro, per chiuderla entro la fine dell’anno, ricordando che questa vicenda si trascina dal 2010: e oggi possiamo vantare una certificazione che testimonia una crescita aziendale, nonostante la riduzione delle commesse, che dimostrano una TeAm è una società profondamente in salute, patrimonio straordinario della città: e lo può essere solo per la sua trasformazione in house, che non è un costo come qualcuno vuol far credere, ma un valore“.