La giunta regionale ha approvato la ripartizione di 3,6 milioni di euro tra i Comuni per la fornitura gratuita o semi-gratuita
TERAMO – La Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale con delega all’Istruzione, Pietro Quaresimale, ha approvato la ripartizione dei fondi tra i Comuni per la fornitura gratuita e semi-gratuita dei libri di testo per l’anno scolastico 2022-2023. Le risorse assegnate alla Regione Abruzzo ammontano a 3,5 milioni di euro.
“Stiamo parlando di circa un milione di euro in più per le famiglie – ha detto l’assessore Quaresimale – rispetto allo scorso anno scolastico. Un incremento frutto del grande impegno degli uffici che hanno provveduto ad inserire questo importo nel bilancio regionale sia in considerazione della costante crescita dell’inflazione sia dell’aumento del costo generale dei libri di testo. In sostanza – ha concluso – un segnale di attenzione in più per le famiglie che sono costrette ad affrontare spese sempre crescenti anche in ambito scolastico per sostenere la formazione dei propri ragazzi”.
Nello specifico, l’importo di 2,6 milioni è destinato alla fornitura di libri di testo in favore degli alunni che adempiono all’obbligo scolastico (scuola media e 1° e 2° anno di corso delle superiori) mentre poco meno di un milione (899.546 euro) sono destinati alla fornitura di libri di testo in favore degli studenti della scuola superiore (studenti del terzo, quarto e quinto anno di corso).
Il criterio di riparto per l’anno scolastico 2022/23 si basa sul numero degli alunni risultanti beneficiari dell’anno scolastico 2021/22 secondo i dati forniti dai Comuni su richiesta del Servizio Istruzione della Regione. Ai Comuni viene garantita una somma pro capite di 266,28 euro per ogni alunno beneficiario che adempie all’obbligo scolastico e 186,59 euro per ogni alunno beneficiario che frequenta la scuola secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2022/23.
In particolare, viene consentito ai Comuni di destinare agli interventi i fondi loro assegnati non utilizzati in esercizi precedenti e, in caso di insufficienza delle risorse destinate ad una tipologia di intervento (scuola dell’obbligo o scuola superiore secondaria superiore) di poter attingere alle eventuali economie dell’altra tipologia. I Comuni dovranno trasmettere al Servizio Istruzione Formazione e Università della Regione l’apposito modello improrogabilmente entro e non oltre il termine del 28 aprile 2023.