L’intervento dei carabinieri ha impedito che accadesse qualcosa di più grave: da tempo l’uomo viene minacciato dal giovane pachistano, che adesso è in cella per stalking
TERAMO – La minaccia di aggressione con una bottiglia rotta in mano è stato soltanto uno dei passaggi conclusivi di una persecuzione di cui un impiegato teramano di 53 anni è vittima da un pò di tempo, per motivi che nemmeno lui conosce. L’ennesimo incontro con il suo ‘contendente’, un cittadino pachistano di 25 anni, c’è stato ieri sera nella centralissima via Savini, a due passi dalla caserma dei carabinieri.
Quando i militari sono intervenuti dopo la richiesta dell’impiegato, hanno trovato lo straniero che brandiva ancora il collo di bottiglia rotto con cui voleva aggredire il teramano. Sulle prime è sembrata una questione nata e per fortuna morta lì, ma poi si è scoperto che non è la prima volta che il giovane minaccia il 53enne. Accade ogniqualvolta lo incontra per strada ed è anche arrivato a danneggiargli la macchina. Un altro episodio si è verificato domenica scorsa ed è comprensibile come questa vicenda abbia messo tensione e ansia addosso alla vittima di questo atteggiamento.
Dall’identificazione, al trasferimento in caserma e all’arresto per atti persecutori, il passaggio è stato breve per il giovane, che adesso attende in una cella del carcere di Castrogno l’udienza di convalida dell’arresto. I carabinieri cercano il movente, ma sembra che all’origine non ci sia alcunché, perché i due non si conoscono.